Per cercare di ingannare i controlli è stato utilizzato il metodo della spedizione "a grappolo": contaminare più contenitori da caricare sulla stessa nave, in modo da aumentare le probabilità di successo
Sequestrati 208 kg di cocaina purissima, che una volta immensa sul mercato dello spaccio avrebbe fruttato alla criminalità organizzata oltre 60 milioni di euro. E' questo l'esito dei controlli diretti dalla Procura di Livorno ed effettuati negli ultimi mesi presso il porto labronico dai funzionari Adm di Livorno e dai militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Livorno. Si tratta di cocaina che i narcos sudamericani erano riusciti a far arrivare in Italia all’interno di due container frigo carichi di banane e partiti un mese prima da uno scalo portuale ecuadoregno.
La spedizione "a grappolo"
Per cercare di ingannare le attività ispettive è stato utilizzato il metodo della spedizione "a grappolo", ossia "contaminare" più contenitori da caricare sulla stessa nave, in modo da aumentare le probabilità di successo, anche nel caso di scoperta, ritenendo che i controlli doganali si focalizzassero solo su un primo rinvenimento; ma così non è stato.