Cesare Battisti, per l'ex terrorista nuovo processo per oltraggio a pubblico ufficiale

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I fatti risalgono al 2020. Battisti avrebbe apostrofato un agente penitenziario con offese, urla e parolacce dopo che una sua lettera era stata trattenuta 

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Cesare Battisti dovrà comparire domani davanti al tribunale di Castrovillari, difeso dall'avvocato Maurizio Nucci del Foro di Cosenza, per rispondere di oltraggio e resistenza ad un pubblico ufficiale. La notizia è stata diffusa oggi dalla Gazzetta del Sud, ma i fatti risalgono a settembre del 2020. Due anni fa l’ex terrorista avrebbe minacciato un viceispettore della polizia penitenziaria del carcere di Rossano, nel Cosentino, che aveva trattenuto- su ordine della magistratura di sorveglianza- una lettera da lui scritta. Cesare Battisti, 68 anni, avrebbe apostrofato duramente l’agente dicendo "lei non sa chi sono io. Vedrà di cosa sono capace". 

Battisti all’agente: " Lei non è nessuno"

 

“Ispettore lei ha commesso un abuso, la denuncio, non mi deve bloccare la lettera, non ha il diritto, lei non è nessuno”, queste le parole che sarebbero state pronunciate da Battisti nei confronti dell’agente di polizia penitenziaria. L’ex membro del gruppo terroristi proletari armati, che nel 2021 è stato trasferito dal carcere di Rossano a quello di Ferrara a causa di potenziali rischi per la sua sicurezza, si sarebbe arrabbiato talmente tanto da strappare la lettera dalle mani del viceispettore. Poi avrebbe continuato con parolacce e urlato: “Io non sono come loro, vedrà cosa succede, di cosa sono capace”. Accusato di oltraggio e  resistenza ad un pubblico ufficiale, l’ex terrorista a lungo latitante in Bolivia , ha lasciato da due settimane il regime carcerario di alta sicurezza. Il suo regime a Ferrara è stato declassato, suscitando parecchie polemiche politiche e non solo.

 

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