L’agguato è avvenuto lunedì sera nel dehor di un bar vicino al centro della città. Un uomo in moto ha aperto il fuoco uccidendo l’architetto 66enne Walter Albi e ferendo Luca Cavallito, ora ricoverato in rianimazione dopo aver subìto due interventi chirurgici. Proseguono le indagini: la polizia ha già esaminato le videocamere della zona e sul posto sono stati trovati otto bossoli
È ancora in gravissime condizioni Luca Cavallito, l’uomo di 48 anni rimasto ferito ieri sera in una sparatoria avvenuta a Pescara poco prima delle 20, nel dehor del Bar del Parco, all'angolo tra via Ravasco e la Strada Parco, zona residenziale a due passi dalla riviera e dal centro cittadino. Un agguato che ha causato anche una vittima, Walter Albi, un architetto di 66 anni. Intanto proseguono le indagini della polizia, che sta raccogliendo testimonianze ed eseguendo perquisizioni.
La sparatoria e le indagini
Cavallito e Albi erano seduti a un tavolo del bar quando l'aggressore in moto, vestito di nero e con il viso coperto da un casco integrale, ha aperto il fuoco e poi è scappato. Il 66enne è morto sul colpo, mentre il 48enne è stato portato in ospedale dove è stato sottoposto a due interventi chirurgici, andati avanti fino alle 5 del mattino: ora è ricoverato in rianimazione in prognosi riservata. Ha riportato lesioni a diversi organi, nonché agli arti e al volto. Gli investigatori hanno già visionato le videocamere di sorveglianza della zona e sul posto sono stati rinvenuti otto bossoli.
Il sindaco: “È necessaria una forte risposta da parte dello Stato”
"Questa violenza non è nel Dna della nostra città e quindi l'episodio ci sconvolge in maniera incredibile. È necessaria una chiara e forte risposta da parte degli organi territoriali dello Stato perché i cittadini questo chiedono", ha commentato il sindaco di Pescara, Carlo Masci. "Non è possibile - ha aggiunto il primo cittadino - che succeda una sparatoria in un bar dove ci sono bambini e chi sta tranquillamente seduto a riposarsi. I cittadini chiedono che venga assicurato alla giustizia il killer, perché qui si è trattato di un'esecuzione, e che ci siano risposte chiare sulle motivazioni per cui succedono queste cose. È necessario avere risposte". "Sono necessarie più forze dell'ordine sul territorio - ha detto Masci - Nell'ultima riunione del Comitato per la sicurezza pubblica si è parlato chiaramente della necessità di una maggiore presenza sul territorio, a fini preventivi e repressivi, superando l'ostacolo della scarsità di personale e la difficoltà di avere più agenti in strada a tutela dell'ordine pubblico: il ministero dell'Interno intervenga adesso con prontezza per bloccare sul nascere il primo segnale di deriva al quale non possiamo assistere passivamente".