Siccità, il Centro Italia nella morsa: la situazione regione per regione
L’epicentro della crisi idrica si sposta dal Nord - dove comunque la situazione rimane grave - verso Marche, Toscana e Lazio. Governo al lavoro per arginare i danni
In Italia la siccità non lascia tregua al Nord, ma l’epicentro della crisi idrica si sposta verso il Centro, in particolare su Marche, Toscana e Lazio
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A lanciare l'Sos è l'Anbi, che segnala anche lo svuotamento progressivo dei laghi a causa della poca neve caduta in inverno. Il deficit del Po resta comunque molto grave e l'Autorità di bacino torna a chiedere una riduzione del 20% dei prelievi irrigui, per contrastare la risalita del cuneo salino
Siccità, stop delle centrali elettriche e per l'agricoltura danni miliardari
L'agricoltura è in crisi. Il governo, ha assicurato il premier Mario Draghi, è al lavoro per fronteggiare questa situazione drammatica
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Nelle Marche "ormai si rischia il razionamento degli approvvigionamenti idrici", spiega l'Anbi
In Toscana il 90% del territorio è in una condizione di siccità estrema e non si ferma la riduzione della portata dei fiumi, Bisenzio e Ombrone sono quasi azzerati
"Drammatico" è lo stato della risorsa idrica nel Lazio: in provincia di Roma ci sono stati, in pochi giorni, quasi 500 interventi dei vigili del fuoco per gli incendi. Pesante la situazione del Tevere, che a tratti ormai è paludoso
Al Nord comunque non va meglio. Tanto che in Emilia-Romagna, dove le portate dei fiumi continuano a calare, l'80% del territorio può finire in "zona rossa" entro un paio di settimane. Situazione di deficit costante per i fiumi veneti con l'unica eccezione del Piave
In Lombardia il governatore Attilio Fontana rassicura sulla disponibilità di acqua per uso civile, ma segnala che per l'agricoltura c'è risorsa garantita solo per un'altra settimana. "Poi ci sarà un problema", avvisa
Del problema è pienamente investito il governo, assicura Mario Draghi, che sottolinea come questa crisi idrica abbia due fattori determinanti, da un lato il cambiamento climatico ma dall'altro "cause strutturali come la cattiva manutenzione dei bacini e della rete", con una dispersione che arriva anche al 30%. "Ci vuole un piano di emergenza", ha detto il premier. Occorrerà in particolare predisporre "un grande piano per l'acqua" e per questo sono già "stanziati nel Pnrr 4 miliardi ma occorrerà aumentare" le risorse
Il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, invoca coordinamento tra le regioni: l'acqua in alcune zone c'è e va distribuita nel modo giusto