
Allarme siccità in Italia, in arrivo il decreto: cosa succede nelle Regioni
Il governo si muove per gestire l'allarme. Intanto dalle Regioni verrà chiesto lo stato d'emergenza e probabilmente più fondi, inclusi quelli del Pnrr, per la realizzazione di nuovi invasi. Costa a Sky TG24: "L'esecutivo condividerà un percorso"

Il governo si muove sull’emergenza siccità in Italia ed è atteso nei prossimi giorni un decreto per affrontare l’allarme. Intanto le Regioni fanno il punto e del tema si occuperà anche la Conferenza delle Regioni che in due riunioni avanzerà le proprie richieste: scontata quella dello stato d'emergenza. Ed è probabile che vengano chiesti più fondi, inclusi quelli del Pnrr, per la realizzazione di nuovi invasi
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Nel decreto del governo Draghi dovrebbero esserci le prime misure per la riduzione degli sprechi, come un razionamento dell’acqua che potrebbe portare anche a uno stop alla distribuzione durante la notte
Siccità, Costa a Sky TG24: "Verso stato d'emergenza"
“La preoccupazione delle Regioni è senz’altro giustificata e il governo condividerà un percorso, ci sono le condizioni per lo stato di emergenza e dobbiamo sostenere il comparto agricolo, un settore che garantisce anche la manutenzione del territorio. È un momento di grande difficoltà ed è doveroso da parte del Governo condividere i percorsi con le Regioni", ha detto a “Buongiorno”, su Sky TG24, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa

Intanto, dall'osservatorio sul Po è arrivata l’indicazione di proseguire con l'irrigazione, nonostante la situazione sia da "semaforo rosso". La proposta arrivata è quella di un provvedimento transitorio per equilibrare l'uso dell'acqua rimasta: diminuire i prelievi del 20% per continuare comunque l'irrigazione, ma garantire l'afflusso di acqua anche al Delta

Molti territori nel mentre sono già corsi ai ripari con diverse misure. Nel Lazio, il presidente Zingaretti lunedì ha fatto sapere: “Nelle prossime ore proclamerò lo stato di calamità naturale”, che “servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento”

"Allo stato attuale nel territorio di Ato 2 (Roma e provincia, ndr) non è prevista né preventivata alcuna forma di turnazione. La situazione però è grave, al massimo entro mercoledì procederemo alla proclamazione dello stato di calamità che darà strumenti utili a prelievi, ci auguriamo limitati, che permettano la non turnazione nel territorio”, ha specificato Zingaretti

Il Piemonte ha chiesto invece aiuto alla Valle d'Aosta per l'agricoltura. Lo ha detto, a Verbania, il presidente della Regione Alberto Cirio, in un'intervista al Giornale Radio Rai. Per la crisi idrica - ha ricordato Cirio - 170 Comuni "hanno già emesso provvedimenti di limitazione dei consumi, al momento ci sono alcuni di razionamento notturno ma non sospensioni all'erogazione"

Ma anche la Valle d'Aosta è a sua volta in crisi: "Stiamo effettuando tutti gli approfondimenti del caso, ma credo che le nostre effettive possibilità di intervento in questo campo non possano rispondere a un'emergenza ampia come quella che si sta configurando", ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, in merito alla richiesta di aiuto

Problemi si profilano anche nella Bergamasca e nell'Appennino Parmense