Il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha concesso all'ex calciatore la misura alternativa dell'affidamento in prova. Miccoli era in carcere a Rovigo dopo la condanna definitiva a 3 anni e 3 mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Torna in libertà l'ex capitano del Palermo Fabrizio Miccoli. Il Tribunale di sorveglianza di Venezia ha accolto il ricorso del suo legale e gli ha concesso la misura alternativa dell'affidamento in prova. L'ex calciatore, che era detenuto nel carcere di Rovigo, era stato condannato in via definitiva a 3 anni e 3 mesi di reclusione con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Miccoli è già in viaggio verso il Salento.
Potrà tornare ad allenare
Sulla base dell'affidamento in prova, Miccoli potrà tornare ad allenare nella scuola di calcio. Dovrà tuttavia rispettare alcune prescrizioni, come non rientrare in casa dopo la mezzanotte e non frequentare pregiudicati.
leggi anche
Estorsione, Fabrizio Miccoli condannato in appello a 3 anni e mezzo
Le accuse
Secondo l'accusa, l'ex bomber aveva chiesto a Mauro Lauricella - figlio di Nino, esponente della famiglia mafiosa del quartiere palermitano della Kalsa - la restituzione di somme di denaro a un imprenditore per conto di un suo amico, già fisioterapista della squadra rosanero. Durante una telefonata intercettata dagli investigatori, Miccoli e Lauricella, parlando del giudice Giovanni Falcone, usavano parole e toni offensivi.