Ogni giorno in media 60 mln di standard metri cubi di gas - ovvero quasi un terzo del necessario a coprire il fabbisogno nazionale - arriva in Italia dall'Algeria attraverso il gasdotto Transmed. Una complessa opera ingegneristica completata tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, su cui l'Italia punta per diminuire la dipendenza dalla Russia.
La porta d'ingresso del gas dall'Algeria si trova a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, lungo la costa meridionale della Sicilia. Un impianto strategico che consente di connettere l’Italia a una delle più importanti fonti di importazione di energia. Il gasdotto si chiama Transmed ed è una rete di 2.000 km che parte dai giacimenti di gas nel cuore del deserto algerino, attraversa la Tunisia e il Mar Mediterraneo e passando per la Sicilia risale fino al Nord Italia.
La realizzazione del gasdotto, completato tra la fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, ha rappresentato una complessa opera ingegneristica, con notevoli sfide operative (la lunghezza, tra le maggiori al mondo, e il lungo tratto offshore) e il coinvolgimento di numerose imprese, anche del tessuto economico locale.
Ora la sua importanza potrebbe diventare strategica, nel quadro di una riduzione della dipendenza dell'import di gas da Mosca. Il terminale di Mazara riceve ogni giorno circa 65 milioni di metri cubi di gas ma è in grado di aumentarne la capacità fino a circa 100 milioni. L’Italia nel 2021 ha consumato 71 miliardi di metri cubi di gas. In questo periodo dell’anno, in un giorno, vengono utilizzati circa 300 milioni di metri cubi di gas nei tre settori: industriale, termoelettrico e domestico. Quasi un terzo del gas immesso nella rete nazionale arriva dall'Algeria passando per l'impianto siciliano. I dati dei primi mesi del 2022 confermano il ruolo chiave di questa rotta di approvvigionamento, visto che da gennaio ad aprile l’import da Mazara ha superato quello dai punti d’ingresso della Russia nel Nord Italia.
I flussi di gas potrebbero essere incrementati e rifornire, passando per l'Italia, anche altri paesi europei. L'Italia da paese di consumo potrebbe diventare anche paese di transito . Non soltanto di gas. Nel quadro degli obiettivi climatici italiani ed europei, sfruttando la rete esistente, l'impianto Snam siciliano potrebbe diventare entro il 2030 anche uno snodo centrale per il trasporto - tra le due sponde del Mediterraneo - e per la distribuzione - verso nord - di idrogeno verde a zero emissioni.