I giudici hanno applicato l'articolo 285 del codice penale a Paolo Bellini accusato di essere stato uno degli autori della strage di Bologna definita dai Pg " un crimine conntro la personalità dello Stato"
Ergastolo con isolamento diurno per tre anni (la durata massima). Questa la pena chiesta dalla Procura generale di Bologna per l'ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, accusato di essere uno degli autori della strage alla stazione del capoluogo emiliano-romagnolo del 2 agosto 1980, in concorso con gli ex Nar già condannati e con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D'Amato e Mario Tedeschi, tutti deceduti e non più imputabili, ma ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori dell'attentato.
Il Pg Palma: "La strage di Bologna offende il valore della democrazia"
"Noi abbiamo qualificato il fatto come crimine punito dall'articolo 285 del codice penale, perché si tratta di un crimine contro la personalità dello Stato", ha detto il Pg Umberto Palma. "La strage non colpisce soltanto le vittime malcapitate ma offende un valore, il valore principale della nostra Repubblica, che è la democrazia” ha ribadito.
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"Oltre all'ergastolo anche isolamento, 85 omicidi pesano tantissimo"
"Se una persona è responsabile di strage per l'articolo 285 del codice penale si deve applicare solo una pena, l'ergastolo. Ma qui ci sono anche 85 omicidi pluriaggravati. E siccome una persona non può essere condannata a due ergastoli - ha aggiunto Palma - la legge dice che la soluzione è aggiungere qualcosa alla pena, ovvero associare l'ergastolo all'isolamento diurno, noi chiediamo l'isolamento diurno per tre anni perchè 85 omicidi pesano tantissimo". Alla condanna all’ergastolo con isolamento diurno per tre anni conseguono anche le pene accessorie, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, l'interdizione legale e la decadenza della patria potestà.
Proto: "I rapporti di Bellini con i servizi segreti sono la parte più inquietante"
I legami tra Bellini e i servizi segreti sono stati al centro della requisitoria da parte della Procura generale. “Questi rapporti hanno consentito a Bellini, almeno fino al 1981, di muoversi indisturbato, proprio grazie a questa rete di protezione" ha detto il Pg Nicola Proto nell'ambito del nuovo processo sulla strage del 2 agosto 1980. Per i Pg questi rapporti cominciarono dal viaggio in Portogallo compiuto da Bellini nel 1973, per conto del Msi, e continuarono negli anni. Emblematico il depistaggio sull'omicidio del militante reggiano di Lotta Continua, Alceste Campanile, assassinato nel 1975. Le protezioni di Bellini, secondo i Pg, furono possibili anche grazie all'amicizia con l'allora procuratore capo di Bologna, Ugo Sisti.