Coronavirus in Italia, il bollettino del 26 gennaio: 167.206 nuovi casi, i morti sono 426

Cronaca

I tamponi sono 1.097.287 (ieri 1.397.245), compresi i test rapidi. La percentuale di positivi è al 15,2% (ieri al 13,4%). Le persone in terapia intensiva sono 1.665 (-26), quelle nei reparti ordinari 20.001 (-36). I decessi totali, dopo alcuni riconteggi, arrivano a 144.770. Il numero dei positivi dall'inizio della pandemia, compresi morti e guariti, sale a 10.383.561. I guariti sono 7.522.210

Nelle ultime 24 ore sono stati 167.206 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, mentre ieri erano stati 186.740. I tamponi effettuati sono 1.097.287 (ieri 1.397.245). La percentuale di positivi considerando il totale dei tamponi - quindi molecolari più antigenici rapidi - è al 15,2% (ieri era 13,4%). Sono 426 i morti (compresi alcuni riconteggi), 26 i posti letto occupati in meno in terapia intensiva rispetto a ieri. È questo il quadro che emerge dal bollettino del ministero della Salute del 26 gennaio (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE). Sul fronte dei ricoveri - dato cruciale in questo momento per comprendere l'andamento della pandemia - i pazienti Covid in terapia intensiva sono in totale 1.665, con 123 nuovi ingressi, mentre nei reparti ordinari sono 20.001 (-36). L'occupazione degli ospedali tiene e i reparti non sono sotto pressione (LA SITUAZIONE IN ITALIA CON MAPPE E INFOGRAFICHE).

Vittime, tamponi e guariti

In Italia, dall'inizio della pandemia, le persone risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 10.383.561. Le vittime in totale sono 144.770, con 426 decessi segnalati nell'ultimo bollettino con un ricalcolo delle Regioni Abruzzo, Campania e Sicilia (ieri erano 468, compresi numerosi riconteggi di Abruzzo, Umbria, Veneto, Campania e Sicilia). I guariti sono 143.098 nelle ultime 24 ore e 7.522.210 in totale. Sono invece 2.694.915 le persone in isolamento domiciliare (+27.470). I tamponi sono in tutto 166.244.710 - di cui 80.372.410 processati con test molecolare e 85.872.300 con test antigenico rapido -, in aumento di 1.097.287 rispetto al 25 gennaio. Le persone testate sono finora 47.808.448, al netto di quanti tamponi abbiano fatto.

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Percentuale positivi

Le note del bollettino

Nelle note del bollettino del 26 gennaio si legge che: “la Regione Abruzzo comunica che del totale dei decessi comunicati in data odierna 5 casi sono avvenuti nei giorni scorsi e che dal totale dei positivi sono stati eliminati 6 casi in quanto non pazienti COVID-19. La Regione Campania comunica che 11 decessi registrati oggi, risalgono ad un periodo compreso tra il 18/01 e il 23/01 2002. La Regione Emilia Romagna comunica che sono stati eliminati 16 casi, comunicati nei giorni precedenti, in quanto giudicati non casi COVID-19. La Regione Friuli Venezia Giulia comunica che dal totale dei positivi sono stati eliminati 18 casi: 9 con test antigenico positivo non confermato da test molecolare e 9 casi rimossi dopo revisione. La P.A. di Bolzano comunica che dei 2.573 nuovi positivi, 22 derivano da test antigenici confermati da test molecolare e che sono stati eliminati 2 casi positivi al test antigenico ma negativi a test molecolare. La Regione Sicilia comunica che i decessi riportati in data odierna si riferiscono ai seguenti giorni: N. 1 il 26/01/22 - N. 10 il 25/01/22 - N. 26 il 24/01/22 - N. 3 il 23/01/22 - N. 4 il 22/01/22 - N. 2 il 21/01/22 - N. 1 il 17/01/22 - N. 2 il 15/01/22 - N. 1 il 11/01/22 - N. 1 il 06/01/22”.

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Le vittime

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, per quanto riguarda le vittime se ne registrano:

 

36.758 in Lombardia

13.044 in Veneto

9.007 in Campania

14.902 in Emilia-Romagna

12.516 in Piemonte

9.717 nel Lazio

8.127 in Toscana

8.336 in Sicilia

7.168 in Puglia

4.838 in Liguria

4.440 in Friuli-Venezia Giulia

3.382 nelle Marche

2.777 in Abruzzo

1.826 in Calabria

1.344 nella Provincia autonoma di Bolzano

1.605 in Umbria

1.821 in Sardegna

1.465 nella Provincia autonoma di Trento

672 in Basilicata

523 in Molise

502 in Valle d'Aosta.

Il direttore del dipartimento di Medicina molecolare e virologica dell'Università di Padova, Andrea Crisanti, esce dalla procura di Bergamo dopo un colloquio con i magistrati che si occupano delle inchieste sulle conseguenze del coronavirus nel Bergamasco, 22 giugno 2020.  ANSA/FILIPPO VENEZIA

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