E' quanto emerge dal rapporto annuale del Copernicus Climate Change Service dell'Unione Europea. Il picco registrato quest'anno in Sicilia.
Gli anni più caldi a livello globale, con le concentrazioni di anidride carbonica e metano in continuo aumento. E' il quadro tracciato nel rapporto annuale del Copernicus Climate Change Service sugli ultimi sette anni.
Il record positivo spetta al 2021, che secondo il rapporto è stato tra gli anni più freschi, insieme al 2015 e al 2018.
Eppure l'Europa, nonostante questo, ha vissuto la sua estate più calda, seppur simile alle precedenti estati del 2010 e del 2018.
Luglio è stato il mese dei record: un'ondata di calore con temperature elevate che hanno interessato in modo particolare Grecia, Spagna e Italia. Gli esperti del servizio climate change di Copernicus ricordano la temperatura di 48,8 gradi, record europeo registrato in Sicilia, anche se il dato va ancora confermato.
Caldo e inondazioni
A questo calore estremo sono seguite precipitazioni molto intense nell'Europa centro-occidentale, in una regione con suoli prossimi alla saturazione, che hanno causato gravi inondazioni in diversi paesi. I più colpiti sono stati la Germania, il Belgio, il Lussemburgo e i Paesi Bassi.
L'analisi preliminare dei dati satellitari indica anche che la tendenza al progressivo aumento delle concentrazioni di anidride carbonica è proseguita nel 2021 portando a un record globale annuo medio di concentrazione di CO2, circa 414.3 parti per milioni (ppm).
Il mese con la più elevata concentrazione è stato aprile 2021, durante il quale la media mensile globale di CO2 ha raggiunto 416.1 ppm.