Natale, sindacato infermieri: "Escalation di aggressioni e minacce ai sanitari"

Cronaca

La denuncia di Nursing Up che annuncia di essere pronto a costituirsi parte civile in difesa dei colleghi a fronte della pressione registrata negli ospedali

La tensione è sempre più alta negli ospedali dove si registra una nuova escalation di violenze nei confronti dei sanitari impegnati nella lotta al covid.

La denuncia del Nursing up

“In pochi giorni, tra Natale e Capodanno si è registrata una nuova vergognosa escalation di violenza ai danni dei nostri infermieri, impegnati da alcune settimane in una nuova delicata battaglia per la variante Omicron, che corre veloce come non mai e che sta nuovamente cambiando radicalmente la nostra quotidianita'" sottolinea Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, sindacato degli infermieri che si dichiara pronto a costituirsi parte civile a difesa dei colleghi.

Le aggressioni

A Roma le aggressioni si sono registrate al San Giovanni Addolorata e al Policlinico di Tor Vergata che - racconta De Palma - "si sono trasformati in veri e propri ring nei giorni di festa, presi d'assalto da malati e pazienti decisamente fuori controllo". A un'infermiera del San Giovanni un paziente ha addirittura strappato una falange a morsi, e un operatore sanitario di Tor Vergata ha riportato due settimane di prognosi dopo essere stato ripetutamente colpito con pugni al torace. 

Rischio paralisi sistema sanitario

"Il vertiginoso aumento dei ricoveri, nel pieno della quarta ondata di Covid, rischia concretamente di generare una nuova paralisi in un sistema sanitario già barcollante - aggiunge De Palma - Ed è palese che, a fronte della cronica carenza di personale che può arrivare a toccare in piena emergenza anche le 110mila unità, con i nosocomi alle prese con l'inarrestabile crescita delle infezioni degli operatori sanitari (se ne contano ben 2490 in più nelle ultime 48 ore, questo equivale a ben 2041 infermieri contagiati nei primi due giorni del nuovo anno!), si verificano situazioni di vero e proprio caos, in particolare nei pronto soccorsi, generate da stress, paura e il più delle volte dalla totale inadeguatezza delle strutture ospedaliere.”

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Dalle minacce alle aggressioni fisiche

“Si parte dalle minacce, come quelle avvenute al Policlinico Umberto I, dove nel giorno di Santo Stefano, un 71enne ha brandito un cacciavite contro gli infermieri e si arriva alle aggressioni fisiche vere e proprie - sottolinea ancora De Palma - Decine di pazienti in coda in un pronto soccorso del San Camillo ormai saturo costretti a rimanere all'esterno, oppure due soli infermieri a gestire al Policlinico di Tor Vergata circa cinquanta pazienti in attesa di un posto letto, o ancora al Sant'Andrea, sempre area pronto soccorso, con oltre 80 persone in attesa di cure di cui oltre la metà bisognosi di un ricovero che non si ha la certezza di poter ottenere”.

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