Maturità, Sasso: "Auspico un ritorno della prova scritta nell'interesse degli studenti"

Cronaca

Il sottosegretario all'Istruzione, dopo due anni di pandemia, chiede un "ritorno alla normalità" anche per quanto riguarda gli esami in presenza. Ecco il suo post su Facebook

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Contagi, vaccini, Super Green Pass, ma anche maturità. Ad intervenire su Facebook su quest'ultimo tema è il sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso, che auspica "fortemente un ritorno alla prova scritta".

L'opinione di Sasso

"Sugli esami di maturità auspico fortemente che ci sia un ritorno alla normalità e alla serietà di una prova scritta che manca da due anni, e la cui assenza penalizza proprio gli studenti", scrive Sasso. "Al serio e probabile rischio di essere impopolare tra gli studenti e tra parenti e figli di amici, reagisco con quello che ritengo debba essere il denominatore comune di chi educa: pensare a ciò che è meglio per il loro bene ed il loro futuro, non ad essergli amico a tutti i costi", ha aggiunto. "Se ad un timore o alla paura di un figlio un papà o una mamma reagissero assecondando quella paura, non farebbero l'interesse del figlio. Bisogna incoraggiare a vincerla quella paura, impegnandosi e sacrificandosi, rifiutando la facile scorciatoia del disimpegno. Il mondo di domani non ha bisogno di sdraiati, di disimpegnati. Prima il decisore politico, i genitori, gli insegnanti e gli intellettuali lo capiscono, meglio è. Se vogliamo essere davvero amici dei nostri studenti, educhiamoli all'impegno. Oggi ci contesteranno, magari domani ci diranno grazie", ha scritto.

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La preparazione degli studenti

"La scuola italiana - osserva ancora Sasso - non è nuova al 6 politico o ai 18 presi nelle università occupate, con tutti i disastri che ne sono conseguiti. Accade sempre più di rado che uno studente venga bocciato: ormai il valore catartico dell'insuccesso si è perso a beneficio di una poco pedagogica pacca sulla spalla. Da qualche settimana gira una raccolta di firme on line che sembra essere stata catapultata nel presente direttamente dal 1968: abolizione della prova scritta agli esami di maturità. In pochi giorni decine di migliaia di firme, di commenti e la politica che timidamente pare essersi schierata al fianco degli studenti e di questo loro desiderio. Una scelta autolesionista, sia perché la prova scritta costituisce una occasione in più per farsi mettere un bel voto sia perché priverebbe i ragazzi di una adeguata preparazione, didattica e motivazionale: se so che mi cancellano lo scritto, perché dovrei esercitarmi nello scrivere? Già molti studenti scrivono poco e male, complice anche la digitalizzazione della comunicazione, se poi gli diciamo anche che non ci sarà più la prova scritta allora è la fine", ha concluso.

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