"Il pass a due velocità che proponiamo consente a tutti di recarsi sul posto di lavoro e fare le cose indispensabili, a patto che abbiano un tampone. Ma permette ai soli vaccinati di frequentare i luoghi della socialità come teatri, cinema, discoteche o partite di calcio", ha spiegato il governatore della Liguria in un'intervista al Messaggero
L’idea del doppio green pass, uno per i vaccinati e uno per i no vax, con il necessario obiettivo di tenere sotto controllo la recrudescenza del virus, è uno dei temi caldi di queste ore. Uno dei promotori è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che in un’intervista al Messaggero ha spiegato che la sua proposta è studiata per consentire il più possibile di trascorrere un Natale sereno e libero. “Spero che il governo anticipi a 5 mesi per fare la terza dose prima di Natale. C'è stata una partenza lenta ma stiamo recuperando. La recrudescenza del virus ha stimolato la paura e la consapevolezza che il rischio non è finito” ha detto il governatore della Liguria (AGGIORNAMENTI COVID - SPECIALE CORONAVIRUS).
Il pass a due velocità
“È una proposta che io ho lanciato in tandem con Fedriga – afferma Toti - ma che la maggior parte dei colleghi hanno fatto propria. E poi è un passo per non arrivare alla misura draconiana ma moralmente legittima che è l'obbligo. Se andassimo in quella direzione si impedirebbe magari ai no-vax di non andare a lavorare, ma pur sbagliando noi cerchiamo di tutelarli. Il pass a due velocità che proponiamo consente a tutti di recarsi sul posto di lavoro e fare le cose indispensabili, a patto che abbiano un tampone. Ma permette ai soli vaccinati di frequentare i luoghi della socialità come teatri, cinema, discoteche o partite di calcio. È uno strumento che consente da un lato di avvicinarsi all'obbligo senza imporlo e dall'altro di dare la certezza alle attività di stare aperte”.
I trasporti
La proposta coinvolge anche bus e metro. Il presidente della Liguria ha dichiarato che “i trasporti sono indispensabili e non credo si dovrebbero toccare. E parlo sia di bus e metro che di treni, anche a lunga percorrenza. Queste misure per me dovrebbero entrare già in giallo. Lo scambio logico è semplice, anziché applicare le regole delle zone ai territori le applichiamo alle persone, e nella fattispecie ai non vaccinati. Deve essere chiaro che lo scambio che i governatori propongono è che a fronte di un pass per soli vaccinati venga data la certezza che il Paese resterà aperto in tutte le sue forme. In questi giorni i locali fanno gli ordini per il periodo di vacanze, le famiglie comprano i biglietti dei treni per le festività, le aziende assumono gli stagionali. Bisogna quindi assumere delle regole per dire a cittadini e imprese: "Se sei vaccinato tu questo Natale potrai fare tutto”.
Le frontiere
Riguardo alla questione delle frontiere, Toti ha affermato che “è complicato chiuderci in Europa e non è una decisione da prendere a cuor leggero. Ma ci rifletterei in qualche modo. Già una volta abbiamo sbagliato non bloccando le frontiere con la Cina e ci siamo portati a casa un virus che sarebbe arrivato lo stesso ma che così arrivato in maniera più massiccia. Quindi sì, sarei per imporre dei controlli ai confini. Non vedo nulla di strano nel chiedere un tampone molecolare o certificato di vaccinazione a chi arriva in Italia. Penso che il governo adotterà un pacchetto di misure e che questo non comprenderà solo il pass a due velocità, ma anche l'obbligatorietà di terza dose per sanitari ed Rsa, e una serie di altri interventi tra cui non so se vedrei bene una stretta sui test. Ritengo solo che queste misure debbano essere prese in tempo. Ora siamo in ritardo. Il Natale è alle porte e dobbiamo intervenire in fretta. Non bisogna pensare solo all'oggi. Negli ospedali ora c'è un numero pazienti gestibile, anche con facilità, ma dobbiamo essere sicuri che qualsiasi cosa accada il Paese non richiuderà" ha concluso il governatore.