Covid, stretta in Alto Adige: chiudono discoteche, limiti a spostamenti nei comuni “rossi”

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Ordinanza del governatore Arno Kompatscher: previste misure per tutta la provincia e altre ancora più restrittive per una ventina di comuni con le situazioni più critiche. Tornano le mascherine all'aperto se non si può mantenere la distanza interpersonale di 1 metro, sui mezzi pubblici va indossata la Ffp2. Nelle zone “rosse” bar e ristoranti devono chiudere alle 18, non ci si può spostare dalle 20 alle 5, chiudono anche teatri, cinema, palestre e piscine, obbligo Ffp2 nei negozi

Chiudono le discoteche, tornano le mascherine all'aperto se non si può mantenere la distanza interpersonale di 1 metro, sui mezzi pubblici va indossata la Ffp2. Nei comuni “rossi” i bar e ristoranti devono chiudere alle 18, scatta il coprifuoco dalle 20 alle 5 del mattino, chiudono anche teatri e cinema, sono sospese le prove, c’è l’obbligo Ffp2 anche nei negozi. Sono queste alcune delle misure decise in Alto Adige per contrastare la nuova ondata di coronavirus. La maxi-stretta è arrivata con una ordinanza del governatore Arno Kompatscher. Alcune misure riguardano tutta la provincia, altre solo i comuni più a rischio (COVID: AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE).

L’obiettivo è evitare un altro lockdown

L’obiettivo del provvedimento è quello di frenare il diffondersi della pandemia, che in Alto Adige sta riprendendo slancio, e garantire l'avvio della stagione sciistica dopo un intero inverno con gli impianti di risalita fermi. Bolzano, con questa stretta, spera di evitare provvedimenti ancora più restrittivi, come il lockdown austriaco, e una nuova battuta d'arresto per il commercio e il turismo in vista delle festività. In Alto Adige si sfiora il 18% di non vaccinati. "Dobbiamo evitare nuovamente il sovraccarico degli ospedali. Serve la solidarietà di tutti", ha detto il segretario Svp Philipp Achammer, ribadendo la necessità di distinguere tra vaccinati e non. "Non si tratta di discriminare i non vaccinati, ma di consentire agli immunizzati delle libertà. Ciascuno deve assumersi la sua responsabilità", ha aggiunto. Achammer ha precisato anche che va fatto di tutto per evitare un altro lockdown, ma che ormai nulla è più garantito.

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La stretta soprattutto nei comuni “rossi”

A preoccupare, in particolare, è la situazione in alcuni comuni: come per esempio Rodegno, all'ingresso della val Pusteria, dove attualmente l'8,16% della popolazione risulta positiva. Per questo la giunta provinciale ha deciso una stretta che riguarda tutta la provincia ma ha aggiunto misure più stringenti per i comuni “rossi”, in tutto circa una ventina, dove la pandemia sta riprendendo a galoppare dopo la tregua estiva. Si tratta di territori considerati più a rischio secondo i tre parametri individuati dall'azienda sanitaria: tasso di incidenza settimanale di 800 casi ogni 100mila abitanti, copertura vaccinale inferiore al 70% della popolazione residente, numero di persone attualmente positive al virus Sars-CoV-2 sopra le 5 unità. I comuni “rossi” sono Rodengo, San Pancrazio, Caines, Vandoies, Ultimo, Martello, Castelbello Ciardes, Naz-Sciaves, Senales, Plaus, Castelrotto, Marlengo, Laion, Postal, Ortisei, Moso in Passiria, Funes, Santa Cristina Valgardena, Rasun Anterselva e Rio di Pusteria.

Reggio Emilia. Personale dell'Ausl esegue un tampone antigenico per la ricerca rapida del virus Covid-19 (Reggio Emilia - 2020-11-18, ROBERTO BRANCOLINI) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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Le misure in tutta la provincia

In tutto il territorio provinciale, si legge nell’ordinanza, alle misure già in vigore in tutta Italia si aggiungono altre restrizioni. In particolare, c’è “l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione privata e, in tutti i luoghi all'aperto, qualora non sia possibile mantenere costantemente la distanza interpersonale di 1 metro, e comunque in ogni caso di assembramento, e quindi ad esempio nei centri cittadini, nelle piazze, nei mercati, nelle file”. Inoltre, “sui mezzi pubblici urbani ed extraurbani vige l’obbligo generalizzato a partire dai 6 anni di età di utilizzare come protezione delle vie respiratorie una mascherina FFP2 o equivalente”. Sono anche “sospese le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo, e locali simili, sia all’aperto che al chiuso”. 

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Le misure nei comuni “rossi”: coprifuoco tra le 20 e le 5

Nei comuni “rossi”, dal 24 novembre al 7 dicembre 2021 compresi, sono previste delle misure aggiuntive. Non sono consentiti gli spostamenti “tra le ore 20.00 e le ore 5.00 del giorno successivo all’interno o verso l’esterno del territorio comunale, salvo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di urgenza”. Per chi si sposta in questa fascia oraria c’è bisogno di un’autodichiarazione che attesti i motivi del viaggio. Rimane consentito “svolgere attività sportiva o attività motoria individuale all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie nell’attività motoria. L’attività sportiva o motoria non è consentita tra le ore 20.00 e le ore 5.00”.

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Le mascherine e la ristorazione

In questi comuni è obbligatorio “indossare sempre una mascherina FFP2 o equivalente nei luoghi al chiuso diversi dalla propria abitazione privata e indossare una mascherina di tipo chirurgico o superiore in tutti i luoghi all'aperto, qualora non sia possibile mantenere costantemente la distanza interpersonale di 1 metro, e comunque in ogni caso di assembramento, e quindi ad esempio nei centri cittadini, nelle piazze, nei mercati e nelle file”. Negli esercizi commerciali è obbligatorio, per clienti e personale, indossare mascherine FFP2 o equivalenti ed è ammesso “un numero di persone pari a 1 cliente ogni 10 mq, salvo nei negozi di superficie inferiore a 20 mq, nei quali sono ammessi al massimo 2 clienti contemporaneamente”. Le attività della ristorazione sono consentite con consumo seduti al tavolo, ad un massimo di quattro persone per tavolo, fino alle ore 18.00.

Sospesi gli eventi al chiuso

Nell’ordinanza si legge ancora che nei comuni "rossi" “sono sospesi tutti gli eventi organizzati aperti al pubblico di qualsiasi natura, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e fieristico, svolti nei luoghi chiusi, sia pubblici che privati. Sono altresì sospese le prove e gli spettacoli di cori e bande, nonché gli spettacoli teatrali, le attività dei cinema, le conferenze e gli incontri analoghi in presenza”. Possono invece svolgersi gli eventi organizzati aperti al pubblico all’aperto in aree delimitate, nel rispetto delle misure di sicurezza e con Green pass.

Chiuse piscine e palestre

Negli stessi comuni sospese le attività di piscine e centri natatori e le attività al chiuso di palestre, centri fitness e centri sportivi (tranne per le “palestre con presidio sanitario obbligatorio oppure eroganti prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza o prestazioni riabilitative o terapeutiche, solo ed esclusivamente per tali prestazioni”). Consentiti, ma senza la presenza di pubblico e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, “gli eventi e le competizioni sportive di interesse nazionale e internazionale, nonché gli eventi e le competizioni sportive comparabili organizzati dalle unioni di associazioni sportive”. Gli allenamenti degli atleti che partecipano a questi eventi sono ammessi senza la presenza di pubblico. Le altre competizioni sportive sono ammesse esclusivamente all’aperto e solo per lo sport individuale e non per lo sport di contatto e comunque non è consentito l’utilizzo di spogliatoi e docce, né la presenza di pubblico.

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