
Alluvione di Genova 2011, 10 anni fa il disastro che causò 6 vittime. FOTO
Il 4 novembre 2011 il capoluogo ligure fu colpito da un’alluvione che registrò punte superiori ai 500 mm di pioggia caduta in poche ore. Morirono quattro donne e due bambine in via Fereggiano. Più di un migliaio di persone furono sfollate e le piogge continuarono nei giorni seguenti causando altri ingenti danni. Ecco cosa accadde

Dieci anni fa, il 4 novembre del 2011, Genova fu colpita da una bomba d’acqua che paralizzò la città per giorni e causò la morte di 6 persone, tra cui due bambine di 1 e 8 anni. Più di un migliaio di persone furono sfollate da Genova e dai centri limitrofi. Dai torrenti esondati alle condanne, ecco cosa accadde quel giorno
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Le fortissime precipitazioni, causate dal Ciclone Mediterraneo Rolf, registrarono punte superiori ai 500 mm di pioggia caduta in poche ore in diverse zone di Genova e provincia. L’alluvione causò l'esondazione dei torrenti Bisagno e Fereggiano e la piena dei torrenti Sturla, Scrivia ed Entella
Alluvioni Genova: tra le cause anche i torrenti coperti dalle strade
I centri più colpiti furono in città i quartieri di Quezzi, Foce, Molassana, San Fruttuoso, Marassi, Brignole, Quarto e Nervi e i comuni di Recco e Camogli. Lo stato di Allerta si è prolungato per diversi giorni in tutta la Liguria
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Le piogge iniziarono la sera del 3 novembre e continuarono in modo eccezionale per tutta la notte. Già a metà mattinata del giorno dopo, l’altezza del torrente Bisagno arrivò a toccare il livello di guardia, tanto che si decise di evacuare i piani bassi di scuole e negozi
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Alle ore 13:00 del 4 novembre erano già caduti circa 300 mm d'acqua, concentrati in particolare sull'alto bacino del torrente Fereggiano, un affluente del Bisagno, il cui livello aumentò da 1 a 4 metri di altezza in poche ore. È proprio qui che si verificò il disastro

Nel primo pomeriggio, all’altezza del quartiere di Marassi, il Fereggiano superò argini e spallette dilagando in via Fereggiano: in pochi minuti la strada si trasformò in un fiume in piena di oltre un metro di altezza che spazzò via decine e decine di automobili e motorini, allagando androni e negozi

In via Fereggiano morirono le 6 vittime dell’alluvione. Si tratta di Shpresa Djala (23 anni) con le sue due bambine, che si erano rifugiate nell’androne di un palazzo. Lì morì anche Angela Chiaramonte, 40 anni, che riuscì a mettere in salvo suo figlio. Serena Costa, di 19 anni, rimase schiacciata da una macchina ed Evelina Pietranera, edicolante di 50 anni, fu travolta con il suo chiosco all'incrocio tra Via Fereggiano, Corso De Stefanis e Corso Sardegna

Da qui l'onda raggiunse corso Sardegna dove travolse altre decine di automobili fino a confluire con il Bisagno, che nel frattempo, intorno alle 13:50, era esondato dalla sponda destra riversandosi nella zona di Borgo Incrociati

Furono allagate diverse zone della città, tra cui buona parte della zona di Brignole, dove l'acqua sommerse anche un lungo tratto di via XX Settembre, travolgendo auto e cassonetti e allagando androni dei palazzi e sottopassaggi

Nel frattempo le acque del Bisagno esondarono anche dalla sponda sinistra, allagando la Valbisagno e la zona di piazzale Adriatico sommergendo ampie zone residenziali, con punte anche di oltre 2 metri di altezza

A causa del nubifragio vennero bloccati i traffici aerei e ferroviari e chiuso il tratto Genova-Sestri Levante dell'autostrada A12, tra l'allacciamento con l'A7 e Genova Nervi, in direzione di Livorno, e in direzione opposta tra Genova Est e Genova Nervi

Diverse le frane nella provincia di Genova. Una cadde tra le stazioni di Rossiglione e di Campo Ligure, sulla ferrovia Ovada-Genova. Si dovette intervenire a Moconesi sulla 225 per la caduta di alcuni sassi e l'A12 era interrotta all'altezza del casello di Nervi

Le alluvioni continuarono nei giorni seguenti provocando altri ingenti danni in tutto il territorio ligure. Il 5 novembre a Cavi di Lavagna uno stabilimento balneare implose. A Santa Margherita e Portofino la mareggiata danneggiò la "Costa dei Delfini"

Nella notte tra il 5 e il 6 novembre in provincia di Savona si verificarono dei black out elettrici e allagamenti di garage e scantinati. Una frana provocò la rottura delle tubature del metano e Casella e Montoggio rimasero senza gas. Per ripristinare la situazione ci vollero tra i quattro e i sei mesi. La sera del 6 novembre una tromba d'aria colpì Alassio danneggiando locali e strutture

Per la morte delle 6 vittime la procura di Genova ha aperto un fascicolo contro l’amministrazione comunale con le accuse di omicidio colposo plurimo e falso. Il processo si è concluso nel 2020 con la sentenza in Appello bis, che ha condannato l’ex sindaca Marta Vincenzi a 3 anni. Il tribunale di Sorveglianza le ha concesso l'affidamento ai servizi sociali

Sono stati condannati anche l'ex dirigente comunale Gianfranco Delponte e l'ex assessore alla protezione civile Francesco Scidone, entrambi a 3 anni e 4 mesi. Tra le altre condanne: due anni e quattro mesi per l'ex dirigente comunale Pierpaolo Cha, due anni per l’ex capo della protezione civile Sandro Gambelli, sei mesi per il coordinatore dei volontari Roberto Gabutti