I Carabinieri sono intervenuti nella zona industriale della città in seguito alla segnalazione di una sparatoria. Trovato nell'auto con alcune armi, viene fermato con l'accusa di detenzione abusiva di armi e resistenza a pubblico ufficiale. Dagli anni '80 è evaso 5 volte da altrettanti carceri
“Non mi prenderanno vivo. Piuttosto la faccio finita, ma di certo non tornerò in carcere”, aveva detto in un’intervista al Tageszeitung all’indomani della sua quinta evasione. Max Leitner, conosciuto come il 're delle evasioni', ma anche il 'Vallanzasca dell’Alto Adige', in onore del ‘bandito della Comasina’ condannato a 4 ergastoli e 295 anni di reclusione, è stato arrestato per la sesta volta. Come riportato da Rai Alto Adige, l’ormai 57enne è stato fermato da quattro agenti nella scorsa notte a Bolzano.
Il nuovo arresto
Sono le 2:15. Una prostituta telefona ai Carabinieri: qualcuno ha sparato con una pistola contro la sua auto parcheggiata in via Siemens, nei pressi di un locale notturno nella zona industriale bolzanese. Quando arrivano, trovano Leitner in un’auto in compagnia di un’altra persona e alcune armi. Le accuse del fermo sono di detenzione abusiva di armi e resistenza a pubblico ufficiale. Leitner era tornato da settembre 2016 nella sua casa nel Bressanone per scontare gli arresti domiciliari fino a giugno 2019. Un periodo di libertà breve, come quelli che ha già vissuto negli anni passati.
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Le prime fughe: tra lenzuola e permessi premio
Le vicende giudiziarie dell'uomo di Bressanone iniziano alla fine degli anni ’80. Con un’attività criminale concentrata tra l’Italia settentrionale e l’Austria, viene arrestato la prima volta nel 1990 dalla gendarmeria austriaca in seguito a diverse rapine. Evade in poco tempo da quella che definirà: “Una prigione medievale”, per poi consegnarsi alle autorità italiane. “Meglio stare in un carcere italiano che in uno austriaco”: così viene condotto in quello di Bolzano. Da là riesce a fuggire nel ’92 nel modo più classico, e forse per questo meno prevedibile: con delle lenzuola legate tra loro e calate dalla finestra. La nuova reclusione arriva un anno dopo, mentre l'evasione solo nel 2002 sfruttando un permesso premio. È il 2003 quando rapina la Cassa Raiffeisen in Alto Adige: scappa a bordo di una Fiat Uno e durante l’inseguimento finisce in un fossato. Preso dai Carabinieri, viene condannato a 7 anni di reclusione al carcere di Bergamo. Ma evade dopo meno di 60 giorni.
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L'ultima fuga
Pochi mesi dopo viene arrestato ancora. Questa volta, però, in Marocco mentre era in compagnia di Emanuele Radosta (colpevole di un omicidio nel 1993, ma che ha confessato solo di recente). Detenuto dal 2007 al carcere di Asti, il 're delle evasioni' colpisce, forse, per l’ultima volta. Fugge dopo quattro anni. Il 3 novembre 2011 esce quell’intervista al Tageszeitung dove dice: “Meglio morto che di nuovo in carcere”, mentre il 29 dello stesso mese il quotidiano di Bolzano pubblica un suo video messaggio diretto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Egregio dottor Giorgio Napolitano, Capo dello Stato, sono Max Leitner una povera vittima di persecuzione. Le chiedo gentilmente di provvedere se potrò ottenere la grazia per poter vivere una vita normale e leale”. Verrà preso una settimana dopo.