Porto di Livorno, marittimo morto dopo essere stato colpito da un cavo d'acciaio

Cronaca

L'incidente è avvenuto mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave. Inutili i soccorsi

Ennesima tragedia sul lavoro in Italia, questa volta nel porto di Livorno: un marittimo di origine filippina, 54 anni, è morto nella mattina del 7 settembre dopo essere stato colpito da un cavo di acciaio mentre si stavano effettuando le operazioni di ormeggio di una nave. L'incidente è avvenuto intorno alle 12, alla darsena Petroli del porto toscano. 

Colpito in pieno da un cavo spezzato

Il marittimo deceduto era imbarcato come marinaio a bordo della Melingunis M, nave cisterna per prodotti petroliferi e chimici battente bandiera italiana. Da quanto ricostruito è stato colpito dal cavo spezzatosi durante la partenza della nave, che dal porto toscano doveva poi raggiungere Genova. Il marinaio era intento nelle operazioni di disormeggio quando, per cause in corso di accertamento di Polmare e capitaneria, uno dei cavi che assicuravano la nave alla banchina si è improvvisamente rotto creando un effetto frusta che lo ha colpito al torace.

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Soccorsi inutili, indagini in corso

Subito soccorso dal 118, intervenuto con un'ambulanza, nonostante i tentativi di rianimazione per il 55enne non c'è stato niente da fare. Immediato anche l'intervento del nucleo nostromi della Capitaneria di porto di Livorno e personale della Polmare. I militari hanno eseguito i primi accertamenti per fornire supporto al magistrato di turno che, giunto sul luogo dell'incidente con il personale del dipartimento di prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro di Livorno per le prime verifiche, ha disposto precauzionalmente il fermo della petroliera. 

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