Covid, Brusaferro: “Se i contagi risalgono, rimettere le mascherine”

Cronaca
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"Il report di venerdì scorso ci ha detto che per ora la situazione permette di toglierle" ha spiegato il presidente dell'Istituto superiore di sanità e segretario del Cts 

Alla viglia della revoca dell’obbligo delle mascherine all’aperto, in un’intervista a Repubblica Silvio Brusaferro ha spiegato come mascherine e contagi siano strettamente legati. "Via le mascherine, ma se i contagi risalgono saremo costretti a rimetterle" ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità e segretario del Cts. "I sistemi di monitoraggio - ha spiegato - guardano incidenza, trasmissibilità e cioè l'Rt e circolazione delle varianti. I primi due soprattutto sono indicatori di come si muove l'epidemia. Il report di venerdì scorso ci ha detto che per ora la situazione permette di toglierle. Abbiamo solo 11 casi per 100mila abitanti in 7 giorni a livello nazionale" (SPECIALE CORONAVIRUS - AGGIORNAMENTI COVID). 

L’importanza del distanziamento

Sulla possibilità di non dover mettere più le mascherine almeno nei luoghi all'aperto, il presidente dell'Iss ha ribadito: "Il monitoraggio ci consente di capire come evolve la situazione e semmai intervenire, anche reintroducendo misure". "L'importante - ha aggiunto - è riprendere la scuola in presenza. Le modalità si vedranno in base al quadro epidemiologico. Il punto di partenza è che il distanziamento è importante. La mascherina dipenderà dalla circolazione".

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Sequenziamento per intercettare nuove varianti

"Per conoscere l'andamento delle varianti già note ma anche per intercettarne di nuove", è fondamentale il sequenziamento. "Il virus muta continuamente per sua natura ed è importante individuare tra tutte le mutazioni quelle che destano preoccupazione per la loro potenzialità di trasmettersi più efficacemente o di evadere parzialmente l'immunità. Per questo è importare disporre di una mappa delle varianti" ha spiegato Brusaferro. “In futuro è versosimile che ci troveremo di fronte a nuove varianti, "dobbiamo essere preparati per censirle e per quelle più pericolose a controllarne la diffusione. Per questo si adottano più strumenti tra cui gli studi prevalenza periodici". 

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Monitoraggio continuo

"Stiamo controllando quotidianamente la circolazione del virus grazie alla rete nazionale che include oltre 60 laboratori in tutte le Regioni tra cui alcuni ad alta capacità di sequenziamento. Abbiamo controlli di due tipi, uno routinario i cui risultati vengono riportati su bollettini quindicinali come quello pubblicato ieri. Poi ci sono le "flash surveys" che ci danno un quadro istantaneo della situazione dell'intero Paese, e che vengono fatte periodicamente. Si tratta di strumenti che debbono poi adattarsi anche in base al numero dei casi che si verificano quotidianamente" ha concluso il presidente dell’Iss.

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