Un risarcimento da 7 milioni di dollari, poco meno di 6 milioni di euro, pagato dal colosso statunitense delle case in affitto, Airbnb, a una turista australiana che aveva prenotato un appartamento a Manhattan, New York. La donna è stata stuprata sotto la minaccia di un coltello, durante la prima notte del suo soggiorno, il giorno di Capodanno del 2016
Airbnb ha pagato 7 milioni di dollari, poco meno di 6 milioni di euro, a una turista australiana violentata, sotto la minaccia di un coltello, in un appartamento a Manhattan, New York, durante la prima notte del suo soggiorno.
Il presunto stupro è avvenuto il 1° gennaio del 2016.
La donna aveva affittato un appartamento al primo piano di una palazzina sulla West 37th Street, a pochi isolati da Times Square, per festeggiare il Capodanno, insieme a diversi amici.
Gli ospiti avrebbero ritirato le chiavi da una cantina vicina, senza mostrare un documento d'identità, prima di andare a una festa.
La violenza nella casa affittata a New York
L'aggressore, Junior Lee, nel frattempo era entrato nella casa e aveva aggredito la ragazza al suo rientro poco dopo la mezzanotte.
Quando la polizia è riuscita ad acciuffarlo, la notte stessa, avrebbe trovato un mazzo di chiavi dell'appartamento nella sua borsa, insieme a un coltello e a uno degli orecchini della donna.
È stato accusato di aggressione sessuale predatoria e rischia l'ergastolo, secondo il rapporto. L'uomo si è dichiarato non colpevole.
Dopo la presunta violenza, gli "agenti di sicurezza" di Airbnb sono piombati sul posto, ospitando la donna in un hotel, facendo volare sua madre dall'Australia e offrendo di pagare eventuali costi sanitari o di consulenza.
Risarcimenti milionari per Airbnb
Per l'accordo di risarcimento, che è stato raggiunto nel 2017, la donna non avrà più diritto di fare causa a Airbnb, nè al proprietario dell'appartamento in questione. Secondo l'ultimo rapporto diffuso dall'azienda, Airbnb spende ogni anno circa 50 milioni di dollari in rimborsi agli ospiti per accordi legali e danni alle case.