
Una comunità nomade radicata a Noto, in Sicilia, a tratti misteriosa e nascosta da grappoli di palloncini colorati. La giovane autrice del progetto ne ha documentato la vita quotidiana dall'interno: "L’aspetto più difficile è stato integrarmi durante la pandemia, la mascherina rendeva complicato aprirsi e farsi conoscere", ci ha raccontato.
Intervista per Lo Spunto Fotografico
di Chiara Piotto

Questa storia comincia con dei palloncini: “Quando ero piccola vivevo in Puglia. Nei giorni festivi il corso centrale di Barletta era pieno di bancarelle che vendevano palloncini. Mio papà me ne comprava sempre uno; ricordo i sorrisi di quei venditori stranieri, la diffidenza degli adulti nei loro confronti. Da lì è nato il desiderio di conoscerli”, racconta la fotografa Arianna Todisco, intervistata per Lo Spunto Fotografico
Tutti gli episodi de Lo Spunto Fotografico
Il suo progetto racconta la vita e la quotidianità di “una realtà semisconosciuta in Italia”, quella dei “Caminanti” (la parola siciliana per ‘camminanti’), gruppo nomade diffuso in Sicilia, in particolare a Noto in provincia di Siracusa
Il sito di Arianna Todisco
“Non è stato semplice trovare un fixer a Noto, perché i netini non vogliono avere molto a che fare con i Caminanti. Così ho fatto senza, ho azzardato e improvvisato, chiedendo ai locali se conoscessero una famiglia di Caminanti. Poi mi sono presentata a casa loro”, racconta l’autrice

“L’aspetto più difficile è stato trovare l’intimità con una famiglia di Caminanti durante la pandemia; la mascherina all'inizio è stata un piccolo ostacolo per lasciar leggere la mia persona, ha rallentato molto i tempi per la conoscenza tra me e la comunità”

“Ma ne ho assaporato ogni cambiamento, la diffidenza iniziale era chiara, realistica e equilibrata, alla pari di qualsiasi altra persona con una mascherina chirurgica con la quale ci rapportiamo per la prima volta. Li ho conosciuti lentamente e genuinamente”

“L’altro momento difficile e buffo è stato quando una volta sono andata al mare con una parte della comunità, e per rispetto ho fatto il bagno con il vestito lungo. Mi sentivo invincibile, mentre mi sono ugualmente presa un’insolazione e sono dovuta rimanere due giorni a letto. I Caminanti si sono preoccupati per me e mi hanno anche presa un po’ in giro, giustamente”

Arianna è quindi riuscita a integrarsi nella comunità, che si è lasciata ritrarre: “I Caminanti non accettano facilmente gli estranei, perché si tratta di una rigida organizzazione familiare con alla guida un capogruppo più anziano e matrimoni stabiliti all’interno. Sono un’unica e grande famiglia. Ma credo abbiano capito la sincerità con la quale volevo documentare la loro quotidianità – nel bene e nel male - e l’abbiano apprezzata”

“Essere sempre onesta con loro è stata la chiave, la fiducia è reciproca ora. Anzi, dopo avermi conosciuta sono sempre stati protettivi, gentili e ospitali con me”

Todisco ha realizzato il progetto partecipando all’Eddie Adams Workshop dove ha collaborato con diversi editor, principalmente americani. “All’inizio, quando ho presentato il pitch sui Caminanti, l’idea non è stata facilmente accolta. Sembrava troppo simile ad altre storie di etnie nomadi. Ho insistito, e quando ho presentato le prime immagini ho notato che l’interesse è cambiato; credo che nel progetto vedessero maggiormente la “magia" e la “purezza" di una comunità circondata dai palloncini”
Il sito di Arianna Todisco
“Inoltre nel documentare la comunità ho affrontato anche tante tematiche e aspetti della vita nel Mezzogiorno italiano, come la percezione del tempo, fondamentali per comprendere a pieno la storia”

Il progetto di Arianna Todisco è stato pubblicato sul Washington Post e sarà esposto al Rotterdam Photo Festival durante la Rotterdam Art Week, dal 30 giugno al 4 luglio. L’allestimento è curato dalla casa di curatela fotografica Maatrice
Il sito di Maatrice
La storia, vissuta dal punto di vista ‘immersivo’ della fotografa, è protagonista anche del libro “Ephemeral Freedom”, per la stampa del quale è stata lanciata una campagna crowdfunding con Selfself Books
La campagna di crowdfunding