
In Italia crollo della natalità e invecchiamento della popolazione: ecco i dati Istat
L'istituto di statistica fotografa la crisi demografica nel nostro Paese in una serie di dati presentati in occasione degli Stati generali della natalità a Roma. Nel 2021 si rischia di vedere dagli 11mila ai 20mila nati in meno rispetto al 2020, già segnato dalla pandemia. Scende, drammaticamente, anche la popolazione residente. Nei prossimi anni si prevede che la percentuale di popolazione over 90 cresca del 28%

Da 11mila a 20mila nati in meno nel 2021, una percentuale di persone over 90 che in 10 anni crescerà del 28%. Sono le cifre che raccontano il crollo della natalità in Italia e il progressivo invecchiamento della popolazione, presentate dall'Istat durante gli Stati generali della natalità a Roma

Intervenendo agli Stati generali della natalità, il premier Mario Draghi ha ammonito: "Un'Italia senza figli è un'Italia che non crede e non progetta. È un'Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire"
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All'evento è intervenuto anche Papa Francesco: "Penso con tristezza, alle donne che sul lavoro vengono scoraggiate ad avere figli o devono nascondere la pancia. Com'è possibile che una donna debba provare vergogna per il dono più bello che la vita può offrire? Non la donna, ma la società deve vergognarsi, perché una società che non accoglie la vita smette di vivere. I figli sono la speranza che fa rinascere un popolo!"
Crollo natalità e invecchiamento popolazione, i dati Istat. VIDEO
L'Istat parla di un "pesante crollo" negli ultimi 5 anni della natalità: si è passati, per esempio, dai 18 nati ogni 1000 abitanti della seconda metà degli anni '60, a 10 nella seconda metà degli anni '80, fino ai 7,3 del periodo 2016-2020. Nell'anno 2020 sono nati 404mila bambini, per il 2021 la stima è di un calo arrivando a una cifra tra i 384mila e i 393mila

Secondo l'Istat per il 2050 si rischia di scendere sotto la soglia dei 350mila bambini nati all'anno. Un calo che potrebbe persistere anche quando si esauriranno gli effetti della pandemia. Il grafico mostra la stima del calo della natalità nei prossimi tre decenni

Tra le cause delle crisi demografica in Italia anche l'aumento quasi costante negli ultimi 30 anni delle percentuale della popolazione over 90. L'istituto stima una ulteriore crescita del 28% di questa cifra tra 10 anni e del 40% tra 20 anni

Un altro aspetto critico, evidenzia l'Istat, è il calo della popolazione residente. Tra il 2014 e il 2019 l'Italia ha perso 705mila residenti. L'istituto di statistica nel grafico mostra anche la discesa del numero di persone in età lavorativa (20-64 anni) nell'ultimo decennio

Solo nell'anno 2020, segnato drammaticamente dalla pandemia, l'Italia ha perso 384mila residenti. Ma già nel solo 2019 il nostro Paese aveva perso 175mila residenti. Il grafico mostra l'andamento di questa diminuzione negli ultimi 20 anni

Un altro dato evidenzia il fenomeno dell'invecchiamento della popolazione in Italia: in 4.572 comuni (dove risiedono 25,5 milioni di persone) ci sono più ultraottantenni che bambini con meno di 10 anni. Il grafico dell'Istat mostra il numero di ultraottantenni ogni 100 bambini tra gli 0 e i 9 anni nelle principali città italiane

Dalla bassa natalità consegue che il numero medio di figli per donna in Italia (nel 2020 a 1,24) è diminuito (-0,12) tra il 2013 e il 2019, in un trend di costante decrescita negli ultimi anni, come mostra il grafico Istat (l'Italia è la linea in rosso). Altri Paesi sono riusciti invece a recuperare terreno

L'Istat pone un obiettivo definito "realistico" per il 2030: accrescere il numero medio di figli per donna di 0,60 in un decennio. Secondo l'istituto statistico questo dovrà compensare il calo del "potenziale riproduttivo" nei prossimi 10 anni

Questo aumento del numero medio di figli per donna, se si realizzasse, comporterebbe un aumento di 130mila nati nell'arco di 10 anni (+33%)