
Vaccino Covid, ecco le prossime fasce che riceveranno la prima dose
L’arrivo di 17 milioni di dosi previsto per il mese di maggio dovrebbe portare ad una sensibile velocizzazione della campagna. Accelerata che sarà ancora più importante nel mese di giugno quando arriveranno altri 30 milioni di vaccini. La somministrazione di massa, però, dipende sempre non soltanto dalle consegne ma anche dalla logistica: ecco le proiezioni per fascia

Raggiunta la quota delle oltre 500mila somministrazioni giornaliere, l’Italia punta ad accelerare ulteriormente la campagna vaccinale contro il Covid-19. Un programma che però dipende sia dalle consegne delle dosi sia dalla logistica e dall’organizzazione delle singole regioni
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A dare un’importante spinta alle vaccinazioni saranno proprio le dosi consegnate: a maggio dovrebbero arrivarne 17 milioni, mentre a giugno saranno circa 30. Va ricordato però che tra queste ci sono quelle destinate al richiamo di chi ha già effettuato la prima dose
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Le consegne, il numero di vaccinazioni già fatte e le strutture destinate alla logistica sono in ogni caso varianti che influiscono sulla calendarizzazione delle diverse fasce e categorie che ancora aspettano la prima dose
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Il programma in proiezione a livello nazionale, infatti, potrebbe poi subire rallentamenti o anticipazioni a livello regionale

Dopodiché è possibile che si parta con la campagna di vaccinazione aziendale, aiutata dagli almeno 732 punti vaccinali che si aggiungeranno all’attuale rete e che dovrebbero coinvolgere tutte le grandi aziende che hanno già contattato la struttura commissariale e le regioni

Si tratta di tutti gli italiani in categoria 4, ovvero i “cittadini che dispongono di un’esenzione per malattia cronica ossia affetti da patologie che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19”

Al momento, però, la priorità è quella di ultimare le fasce 60-69 anni e 70-79, quelle maggiormente a rischio

Mentre risulta quasi del tutto coperta la fascia di popolazione over 80, anche se ancora con sostanziali differenze a livello regionale

Il piano di Figliuolo prevede che l’immunità di gregge al 60% sia prevista a fine luglio e all’80% a settembre