La storica firma di Repubblica commenta le polemiche seguite allo sketch di Michelle Hunziker e a SkyTG24.it dice: "Io sono totalmente contraria al politicamente corretto, penso che i cinesi si possano prendere in giro, esattamente come tutti, con educazione e senza mancanza di rispetto". Di questi giorni anche le scuse del doppiatore di Apu, celebre personaggio dei Simpson, accusato di offrire un'immagine stereotipata degli indiani
L'OPINIONE DI SIMONA SIRI: "ORA ANCHE LE MINORANZE HANNO VOCE"
"Io sono totalmente contraria al politicamente corretto, penso che i cinesi si possano prendere in giro esattamente come tutti, con educazione e senza mancanza di rispetto”. Così Natalia Aspesi, a Sky TG24, commenta la notizia dello sketch di Gerry Scotti e Michelle Hunziker che faceva una parodia dei cinesi e per il quale i due conduttori si sono dovuti scusare, dopo le polemiche. Di questi giorni anche la notizia delle scuse di Hank Azaria, doppiatore di Apu, celebre personaggio dei Simpson, accusato di offrire un'immagine stereotipata delle persone indiane. Per la storica firma di Repubblica, “le polemiche sono un’invenzione del giornalismo e mentre si perde tempo con queste sciocchezze il mondo crolla e a noi non importa nulla”.
“Siamo diventati tristi e abbiamo perso l’ironia”
“Io – continua Aspesi - sono vecchia e i giovani per strada me ne dicono di tutti i colori. Ma non me ne importa proprio nulla, anzi mi faccio delle grandi risate”. All’origine di tutto, per la giornalista, non c’è una nuova e più attenta sensibilità: “Al contrario, la sensibilità si perde proprio quando non si sa più accettare l’ironia, abbiamo deciso di essere tristi e contro tutti. Ora ci si indigna per tutto perché si è infelici, l’infelicità incattivisce”. Non ci sono inoltre, per Natalia Aspesi, argomenti tabù o temi su cui non si possa ironizzare: “L’ironia si può fare su tutto, anche sulla morte, è una forma di intelligenza".
"Cretinismo moralista che arriva dall’America"
E le polemiche che hanno toccato anche film come Via col Vento (accusato di razzismo) e romanzi, Natalia Aspesi le liquida con parole chiare: “Siamo sprofondati in un cretinismo totale, queste stupidaggini vengono dall’America, noi siamo cattolici dunque per natura siamo meno moralisti”. E porta l’esempio di Philip Roth che “ha scritto i più bei romanzi americani, dove c’è tanto sesso e certamente anche disprezzo per le donne. Prima lo apprezzavamo mentre adesso non va più bene”. “Io – conclude - faccio tanti auguri ai giovani ma sono felice di essere stata giovane negli anni della libertà: c’era stata la guerra, dovevamo ricostruire tutto ma eravamo più liberi e felici".