In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Terremoto, due scosse di magnitudo 5.6 e 4.1 nell'Adriatico centrale

Cronaca

Sono state avvertite in Puglia, Campania, Lazio, Marche e fino all'Emilia-Romagna, in particolare nelle località della costa, a partire dalle 14.50. Nel giro di un'ora sciame di 10 scosse. Non si sono registrati danni a cose o persone

Condividi:

Una scossa terremoto di magnitudo 5.6 è stata avvertita alle 14,47 nell’Adriatico centrale, con una profondità stimata pari a 5 chilometri in mare aperto. A darne notizia l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il movimento della terra è stato avvertito in Abruzzo, Molise e Puglia, in particolare nelle località della costa. In molti hanno telefonato allarmati ai Vigili del Fuoco. In seguito alle verifiche effettuate con le sale operative regionali "non sono stati segnalati danni a persone o cose". 

Lo sciame sismico: in un'ora 10 repliche

Dopo la scossa di terremoto di magnitudo 5.6 registrata in mare ad una profondità di cinque chilometri, ci sono state nove repliche in un'ora, tutte nella stessa zona dell'Adriatico centrale. Secondo i dati dell'Ingv, tra le 14:47 e le 16:05 ci sono state tre scosse di magnitudo superiore al 4 (4.1 alle 15.00, 4.1 alle 15.13 e 4.0 alle 15:21), quattro di magnitudo superiore al 3, e tre di magnitudo superiore al 2. Il sisma è stato avvertito nella Dalmazia centrale, nelle città di Split (Spalato) e Trogir, e nell'isola di Hvar. Nessuna notizia finora di eventuali danni.

A Pescara numerose chiamate ai vigili del fuoco

Sono state diverse le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco da parte di cittadini, dopo il forte terremoto nel mare Adriatico centrale. L'epicentro è stato localizzato a circa 70 km al largo di Vieste (Foggia) e a una profondità di 5 chilometri. Al momento non si registrano danni a cose o persone. 

Amato (Ingv): sisma molto esteso ma no rischio tsunami

Le scosse di terremoto che si sono sentite molto anche in Campania, Lazio, Marche e fino all'Emilia Romagna "perché la placca adriatica che si infila sotto tutte le regioni dell'Appennino è molto rigida e trasmette bene l'energia", spiega Alessandro Amato, sismologo dell'Ingv, che minimizza il rischio di uno tsunami. "Il Centro di allerta tsunami dell'Ingv non ha diramato una vera allerta - spiega - stiamo pero' monitorando i segnali e abbiamo inviato un messaggio di informazione alla Protezione civile e alle autorita' dei paesi del Mediterraneo che potrebbero essere interessati come la Grecia e la Turchia".

Scosse nel centro del Mediterraneo poco frequenti

Scosse sismiche così intense nel centro del Mediterraneo sono poco frequenti, sottolinea Amato. "I terremoti di oggi - continua - sono avvenuti al centro del mare Adriatico, che è una microplacca a sé stante, non molto sismica, mentre sono sismici i bordi dell'Adriatico, sia dal lato dei Balcani che della costa italiana. Potrebbero esserci dei precedenti di pari intensità, ma normalmente i terremoti nel centro del mare Adriatico non sono cosi' forti".