Covid, variante sudafricana rilevata in Sardegna: ecco la situazione regione per regione
Lo Spallanzani avvia la collaborazione con l'istituto russo Gamaleya di Mosca, che ha sviluppato lo Sputnik V: gli studi aiuteranno a capire se il vaccino potrà produrre anticorpi contro le varianti. L'Iss continua a monitorare le mutazioni, soprattutto quelle considerate più preoccupanti: inglese, brasiliana e sudafricana, che sono ormai diffuse in diverse zone del Paese
In tutta Italia aumentano le segnalazioni di casi di coronavirus legati alle varianti, soprattutto alle tre principali monitorate dall'Iss: l'inglese, la brasiliana e la sudafricana. La crescita dei contagi ha portato da lunedì 15 marzo quasi tutte le regioni in zona rossa e arancione. Ecco dove si sono registrati gli ultimi casi e le notizie sul tema
Lo speciale coronavirus
Francesco Vaia, direttore sanitario dell'istituto Spallanzani di Roma, ha spiegato che, poiché lo Spallanzani ha sequenziato le varianti "inglese, brasiliana e sudafricana" del coronavirus, lo studio clinico condotto in tandem con i ricercatori russi del Gamaleya, che verranno a Roma, permetterà di capire se lo Sputnik V sarà in grado di produrre anticorpi anche per questi ceppi del virus
I NUMERI DELLA PANDEMIA IN ITALIA
Un vaccino in forma di pillola potrebbe entrare nella prima fase dei trial clinici quest'anno. Ad annunciarlo è l'azienda Oravax, che lavora sul prodotto, che in una nota stampa rende noto di prevedere di iniziare uno studio clinico nel secondo trimestre del 2021. Secondo l'azienda il nuovo candidato vaccino prende di mira tre proteine strutturali del nuovo coronavirus, invece della singola proteina spike come avviene per i vaccini Moderna e Pfizer. Per questo "dovrebbe essere molto più resistente alle varianti"
QUANDO MI VACCINO?
"La situazione sanitaria in molti Paesi è ancora difficile ma grazie alla campagna vaccinale su larga scala si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel", ha detto l'ambasciatore italiano in Russia Pasquale Terracciano nel corso della tavola rotonda italo-russa dedicata allo Sputnik V. "In questo momento per riuscire a vincere la battaglia contro il Covid si deve poter vaccinare il numero più alto di persone possibile per poter combattere l'insorgere di nuove varianti"
LE FAQ SUL CORONAVIRUS
Sviluppati in Italia due nuovi algoritmi che permettono di prevedere la comparsa e l'evoluzione delle varianti del virus: sono pubblicati in due studi sulle riviste Patterns e iScience dal gruppo di ricerca coordinato da Alex Graudenzi, dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), Marco Antoniotti, del Dipartimento di informatica, Sistemistica e Comunicazione dell'Università di Milano-Bicocca, e Rocco Piazza, del Dipartimento di medicina e chirurgia dello stesso ateneo
Il primo algoritmo, chiamato Verso (Viral Evolution ReconStructiOn), permette di ricostruire la storia evolutiva del virus, "di trovare collegamenti epidemiologici tra due persone infette, ossia un potenziale contatto tra due individui, e di intercettare varianti possibilmente pericolose prima che si diffondano nella popolazione"
Il secondo metodo permette invece di quantificare i meccanismi responsabili della generazione di tali varianti. In particolare, questo studio ha dimostrato "che alcuni enzimi umani sono responsabili della generazione di specifiche tipologie di mutazione osservate sul genoma virale - aggiunge Graudenzi - mentre l'intensità e la presenza di tali processi mutazionali appare estremamente eterogenea nei pazienti, suggerendo la possibilità che possano essere correlati ai differenti decorsi della malattia"
Al momento costruire una mappa completa delle varianti che stanno circolando nel nostro Paese è complicato perché mancano le sequenze. Ecco le ultime segnalazioni regione per regione
SARDEGNA - Dopo quelle inglese e brasiliana, in Sardegna è presente anche la variante sudafricana del Covid. A confermarlo è il laboratorio di Microbiologia e virologia dell'Aou di Sassari che lo ha riscontrato in tre campioni provenienti da due comuni del Nord Ovest Sardegna. La sicurezza che si tratti di variante sudafricana è arrivata dopo la mappatura dell'intero genoma virale del Sars-CoV-2
Il laboratorio sassarese di recente è stato in grado di individuare i numerosi casi di variante inglese che in Sardegna, dall'ultimo studio effettuato dai laboratori sardi coordinati dall'Iss, ha fatto registrare una prevalenza del 75%. Un ruolo importante poi è stato svolto nell'individuazione, proprio nei giorni scorsi e per la prima volta nell'Isola, della variante brasiliana che ha interessato un comune del Sassarese
ALTO ADIGE – Il governatore Kompatscher ha ribadito la necessità di tenere alta la guardia anche vista la presenza delle varianti. La Provincia di Bolzano, così come la Valle d'Aosta, ha “chiuso” fino a Pasqua le seconde case ai proprietari delle regioni in zona rossa e arancione rafforzata. Secondo il governatore “la diffusione della variante sudafricana sembra limitata, ma a causa di quella inglese stiamo registrando un abbassamento dell'età media in rianimazione”
FRIULI-VENEZIA GIULIA - Secondo il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, nella regione “l’alta percentuale dei contagi” è dovuta alla presenza della variante inglese, che è almeno al 63%
LOMBARDIA - "Il dato più positivo delle ultime ore è la riduzione dell'afflusso di pazienti in Pronto soccorso", ha detto a Sky TG24 Emanuele Catena, primario del reparto di terapia intensiva dell'ospedale Sacco di Milano. "Abbiamo varianti inglesi prevalenti e due pazienti con la variante brasiliana e la mortalità in terapia intensiva rimane elevata, intorno al 35-40%, non tanto lontano dalla mortalità della prima e della seconda ondata"
EMILIA-ROMAGNA - Il presidente Stefano Bonaccini ha spiegato che "l'Rt dell'Emilia-Romagna fino a pochi giorni fa, era andato sopra l'1.30, adesso è sotto l'1.20. È sceso molto, ad esempio, a Bologna che è il territorio più colpito dalla variante inglese, che riguarda quasi la totalità dei casi di contagio presenti"
ABRUZZO - Nell'area Pescara-Chieti la variante inglese è responsabile di oltre l'80% dei contagi, secondo quanto emerso nei giorni scorsi. L'area metropolitana a cavallo tra le due province ormai da settimane è martoriata dal Covid-19. In affanno gli ospedali
SICILIA - Il 22 marzo è stato individuato al Policlinico di Messina, primo caso in Sicilia, la variante nigeriana su un minore di 16 anni originario della Guinea. Il referto è stato inviato all'Istituto superiore di sanità per capire come il virus si stia evolvendo", ha detto la professoressa Teresa Pollicino che dirige il laboratorio dove è stato analizzato il tampone. Il minorenne, ospite di un centro d'accoglienza, era fuggito con un amico. Rintracciati, sono stati entrambi sottoposti a tamponi, risultando positivi