Covid, la protesta di 30 birrifici artigianali del Sud esclusi dai ristori

Cronaca
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Diverse attività della Puglia, della Calabria e della Basilicata denunciano la situazione di grave crisi del settore in tutto il Paese, colpito più di altri, a detta dei promotori della protesta, dai vari lockdown che ci sono stati dall'inizio dell'emergenza. La richiesta principale è quella di avere un proprio codice Ateco "che identifichi e caratterizzi tale realtà produttiva italiana"

Trenta birrifici artigianali della Puglia, della Calabria e della Basilicata hanno inviato al Governo una lettera che denuncia la grave crisi in cui versa l'intero settore, non solo al Sud, ma in tutta Italia. Tra le richieste principali dei promotori della protesta ci sono quella di avere un proprio codice Ateco che "identifichi e caratterizzi tale realtà produttiva italiana" e dei "ristori e agevolazioni specificatamente dedicati ai birrifici artigianali".

Uno dei settori più colpiti dal lockdown

I birrifici denunciano di aver visto ridurre drasticamente la propria clientela, costituita principalmente dalle attività di ristorazione. "A peggiorare la situazione - si legge nella lettera - si denuncia che questa categoria non è contemplata tra le attività comprese nei ristori subendo maggiormente i vari lockdown susseguiti in questi mesi: l’onere della sopravvivenza è ricaduto praticamente su se stessi".

La questione dei contalitri

Il Decreto del 4 giugno ha imposto, a partire dal 31 dicembre 2020, l'installazione da parte dei birrifici di un contalitri all'uopo del contatore energetico per la verifica del mosto prodotto. Si tratta di un provvedimento che, nella situazione attuale, impone "un esborso economico realmente difficile da realizzare". Basti pensare, ricordano gli autori della lettera,  che ci sono contalitri il cui costo si aggira intorno agli ottomila euro, escludendo i costi di installazione. Alla luce di tutte queste criticità, la produzione di diversi birrifici sarebbe completamente ferma e la sopravvivenza stessa delle attività sarebbe a rischio.

Le richieste

I trenta birrifici artigianali che hanno inviato la lettera a Governo e alle istituzioni regionali chiedono maggiore attenzione e sensibilità per un pezzo di realtà produttiva del Paese. Innanzitutto, con la rimozione dell'obbligo di installazione dei contalitri. Ma sopratttutto, con l'assegnazione di un proprio codice Ateco che possa consentire di accedere a ristori e agevolazioni dedicati a questo specifico settore.

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