Nuovo Dpcm: ipotesi Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna zona rossa, 9 Regioni arancioni
Dal 17 gennaio mezza Italia potrebbe vedere inasprite le restrizioni. Verso l'abbandono del giallo per passare ad area a rischio medio-alto sono Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento. Resterebbero ancora chiusi gli impianti da sci, spiragli invece per i musei aperti nei territori a basso livello di contagio da Covid-19
Da domenica 17 gennaio mezza Italia potrebbe finire nelle due liste di alto rischio e quindi di restrizioni per contenere l'epidemia di Covid-19: sono 9 le regioni e province autonome a rischiare l'arancione e tre addirittura il rosso
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A passare al colore rosso, con le misure più stringenti, potrebbero essere la Lombardia, l'Emilia Romagna e la Sicilia. E, probabilmente, resteranno in campo anche per le prossime settimane le limitazioni fissate dall'ultimo Dpcm in scadenza il 15 gennaio
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L'arancione potrebbe essere invece assegnato a Lazio, Friuli Venezia-Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano e provincia autonoma di Trento
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In questa fascia al momento ci sono già Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia Romagna. Toscana, Sardegna e Molise potrebbero rimanere in zona gialla
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Dopo il Consiglio dei ministri, un nuovo decreto è pronto a confermare il divieto di spostamento tra regioni, strettamente legato alla proroga dello stato di emergenza, che resterà tale almeno fino al 30 aprile (il Cts aveva chiesto di mantenerlo fino al 31 luglio)
Spuntano però anche opzioni di "alleggerimento" che, visti i dati, sembrano comunque ancora lontane dall'essere applicate: il Governo ha intenzione di prevedere anche una quarta area, bianca, solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1, fermo restando le misure delle mascherine e del distanziamento
Le ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza, sul passaggio o la conferma dei colori delle Regioni, entreranno in vigore domenica 17 gennaio mentre per sabato 16 l'ipotesi prevalente è che resti valida l'attuale colorazione. Intanto il ministro della Salute ha annunciato numeri sui contagi per niente confortanti
"A livello nazionale - spiega - il tasso di occupazione delle terapie intensive torna ad attestarsi sopra la soglia critica del 30% e c'è un drammatico mutamento dell'indice di rischio attribuito alle Regioni: 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso"
Nel nuovo Dpcm potrebbe essere previsto un abbassamento delle soglie per l'inserimento delle regioni in zona arancione o rossa e l'intervento sui cosiddetti 'indici di rischio': con 1 si va automaticamente in zona arancione, con 1,25 in zona rossa
E potrebbero finire in arancione anche tutte le regioni classificate 'a rischio alto' secondo i 21 parametri. Potrebbe invece restare solo un'indicazione, l'attuale regola che consente una volta al giorno a massimo due persone di andare a trovare parenti e amici, così come già avvenuto durante le vacanze di Natale
Restano ancora chiusi gli impianti di sci mentre si apre uno spiraglio sul fronte del turismo culturale di prossimità: i musei potrebbero riaprire nelle regioni in area gialla
Confermati il divieto di spostamento tra le regioni, anche quelle gialle, il coprifuoco dalle 22 alle 5 e l'apertura dei ristoranti fino alle 18 nelle zone gialle
Sarà poi introdotto il divieto di vendita d'asporto per i bar a partire dalle 18 per evitare gli assembramenti causati dalla movida
Ma su quest'ultimo punto è ancora aperta una trattativa con le regioni, che chiedono di limitare solo alle bevande il divieto di asporto