Morto Donato Bilancia, il serial killer dei treni aveva il Covid

Cronaca

Condannato a 13 ergastoli per diciassette omicidi compiuti tra il 1997 e il 1998 e 16 anni per un tentato omicidio, stava scontando la sua pena nel carcere Due Palazzi di Padova, dove si è ammalato

Donato Bilancia, serial killer condannato a 13 ergastoli per diciassette omicidi e 16 anni per un tentato omicidio, è morto per Covid al carcere Due Palazzi di Padova. I delitti attribuiti a Bilancia sono avvenuti tra il 1997 e il 1998 tra la Liguria e il Piemonte. Bilancia scontò i primi anni di prigione al carcere di Marassi a Genova, per poi essere trasferito a Padova negli ultimi anni.

 

Soprannominato il mostro dei treni

Bilancia era soprannominato "il mostro dei treni" o "il serial killer delle prostitute". Venne arrestato nel 1998, a tradirlo fu l'auto usata per alcuni suoi spostamenti. Era nato a Potenza nel 1951 per trasferirsi giovanissimo, nel 1956, a Genova con la famiglia. Cominciò presto l'attività criminale, con i primi furti, i primi guai con la giustizia a 15 anni, un arresto in fragranza di reato nel 1974 per furto e uno nel 1976 per rapina. Nel 1987 fu segnato dal suicidio del fratello Michele, buttatosi sotto un treno col figlio Davide, di 4 anni, nel 1990 rimase in coma per alcuni giorni dopo essere rimasto vittima di un incidente stradale. I suoi primi omicidi risalgono al 1997.

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