La massa si è staccata dal versante trentino del gruppo montuoso, colpendo il Pian dei Fiacconi e un impianto sciistico sopra passo Fedaia. Il soccorso alpino ha già effettuato una bonifica sul posto
Una grande valanga, con un fronte di alcune centinaia di metri, si è staccata il 14 dicembre dal versante trentino della Marmolada, fra punta Rocca e punta Penia, distruggendo il rifugio di Pian dei Fiacconi e un impianto sciistico sopra passo Fedaia. A quanto risulta non ci sono vittime né feriti: gli uomini del soccorso alpino, infatti, hanno già effettuato una bonifica escludendo che ci siano persone coinvolte.
"Metà del rifugio distrutta, l'altra da demolire"
"Metà del rifugio è distrutta e l'altra metà è da demolire perché ha ceduto tutta la struttura con i muri spostati di dieci centimetri verso valle, tetto sfondato, camere e dispensa non ci sono più: 20 anni di vita buttati". A parlare è Guido Trevisan, gestore dello storico rifugio Pian dei Fiacconi sulla Marmolada distrutto da una valanga di grandi dimensioni caduta nel pomeriggio di ieri. Questa mattina il gestore si è recato presso il rifugio e ha trovato lo stabile fortemente danneggiato. Il rifugio posto a 2.626 metri sul versante trentino del massiccio della Marmolada, che è anche stazione a monte della seggiovia, era fortunatamente chiuso. "La valanga è partita da Punta Penia e ha preso in pieno il rifugio scoperchiando le camere e sfondando la sala", ha aggiunto Trevisan.
Soccorsi attivi dal 14 dicembre
La slavina, secondo gli uomini del Soccorso alpino dell'Alta Val di Fassa che si sono portati in quota con l'elicottero per effettuare il sopralluogo, aveva un fronte di quasi 600 metri. L'intervento dei soccorritori era iniziato già il 14 dicembre ed era finalizzato alla verifica di eventuali persone coinvolte, ovvero al controllo di eventuali autovetture nel parcheggio a valle. Alle forze dell'ordine non era comunque stata denunciata la scomparsa di persone. All'alba del 15 dicembre la squadra di soccorso è ritornata sul luogo segnalato.