
Reddito di cittadinanza, controlli incrociati dell'Inps contro i furbetti: cosa prevedono
Il Garante della privacy ha approvato uno schema dell’Istituto di previdenza che prevede lo scambio di informazioni tra diverse amministrazioni - Anagrafe tributaria, Pra, Comuni, Regioni - per effettuare verifiche sui requisiti per la concessione del beneficio economico. L'Autorità ha chiesto adeguate misure di sicurezza per garantire la riservatezza dei soggetti interessati

Il Garante della privacy ha dato il via libera all’Inps per lo scambio di dati fra diverse amministrazioni finalizzato a effettuare controlli sui percettori del Reddito di cittadinanza
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L’obiettivo è verificare se i beneficiari posseggano realmente i requisiti per ricevere il sostegno economico. Ecco come funzioneranno i controlli incrociati e quali sono le amministrazioni coinvolte
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ACI - Per la verifica del requisito concernente l'intestazione di auto o moto, l’Inps potrà fornire all’ACI i codici fiscali dei componenti maggiori di età del nucleo femiliare e la data di presentazione della domanda di Rdc, e potrà acquisire nominativi e codici fiscali dei componenti che si trovino in tale condizione (insieme alle informazioni su targa, tipo di veicolo, cilindrata, data immatricolazione, provenienza e data atto di proprietà), con esclusione dei riferimenti ad auto e moto per cui è prevista un'agevolazione fiscale per le persone con disabilità
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AGENZIA DELLE ENTRATE - Per verificare il requisito legato al patrimonio immobiliare del nucleo familiare, l’Inps potrà fornire all’Agenzia delle entrate i codici fiscali di tutti i componenti del nucleo, aggregati per codice identificativo della domanda e con indicazione della data di presentazione della stessa, e potrà acquisire i relativi dati (valore catastale dell’immobile, Comune di ubicazione e codice fiscale del proprietario) nel caso in cui tale patrimonio immobiliare superi il valore stabilito per legge
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MINISTERO DELLA GIUSTIZIA - L’Inps potrà inoltre verificare, fornendo i codici fiscali al ministero della Giustizia, se qualcuno dei componenti familiari è sottoposto a misure cautelari personali, a uno stato detentivo, o ha condanne definitive per i reati indicati dalla legge nei dieci anni precedenti la richiesta di Rdc
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REGIONI - Per la verifica del requisito concernente il ricovero in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica, l’Inps potrà fornire all’amministrazione in questione (Regione o Provincia autonoma) i codici fiscali di tutti i componenti del nucleo familiare, con indicazione della data di presentazione della domanda, e potrà acquisire i codici fiscali dei componenti che versino in questa condizione, con indicazione della data di inizio del ricovero
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TEMPI DI CONSERVAZIONE DEI DATI - I tempi di conservazione dei dati acquisiti dall’Inps saranno di un periodo "non superiore a 10 anni dal termine dell’erogazione dei benefici, salvo eventuali contenziosi", che scenderanno a "5 anni dalla notifica all’interessato del provvedimento di diniego" nel caso di "domande di benefici di Rdc e Pdc non accolte"

SCAMBIO DEI SOLI DATI NECESSARI - I dati oggetto di scambio tra l'Inps e le diverse amministrazioni - Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni - dovranno essere limitati a quelli strettamente necessari ad effettuare le verifiche previste dalla legge (possesso di beni immobili, intestazione di autoveicoli, ricovero in strutture pubbliche di lunga degenza, condanne o misure cautelari personali)

LE MISURE DI SICUREZZA - Il Garante ha stabilito anche che a garanzia della sicurezza dei trattamenti, nei flussi informativi tra Inps e le altre amministrazioni siano adottate misure tecniche e organizzative in grado di assicurare l’integrità, la riservatezza e la non ripudiabilità dei dati, quali - in particolare - la cifratura delle informazioni e la firma digitale

SCHEMA CONFORME ALLA NORMATIVA EUROPEA - Il parere favorevole dell'Autorità è stato reso sullo schema di provvedimento dell'Inps, che tiene conto di tutte le indicazioni fornite dall'Ufficio nel corso di interlocuzioni avute con l'Istituto per rendere tale schema pienamente conforme alla normativa nazionale ed europea

IL MONITO DEL GARANTE - I trattamenti di dati che l'Inps dovrà svolgere, pur essendo finalizzati all'esecuzione di un compito di interesse pubblico, secondo il Garante “presentano rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati in quanto prevedono scambi di dati personali - su larga scala e con modalità telematiche - relativi alla salute, alla condizione sociale e alla situazione economica e finanziaria, nonché a condanne penali e reati, riferiti principalmente a soggetti vulnerabili, anche minori d’età"

IL GARANTE COME PRESIDIO - "Le misure di garanzia approvate - si legge sul sito del Garante - consentendo l'incrocio dei dati ai fini delle opportune verifiche dell'Inps, confermano il presidio dell'Autorità teso a favorire l'erogazione del Reddito di cittadinanza solo a coloro che ne hanno diritto e per i quali risulti dimostrato il reale stato di necessità"