Dopo la pubblicazione del nostro servizio “Quanto sono affidabili i tamponi rapidi?” in cui parlavamo del test Rapigen Biocredit Covid 19 Ag, abbiamo ricevuto della documentazione che riguarda il test stesso da parte della Rapigen, l’azienda coreana che lo produce. Replica anche il Commissario per l’Emergenza Covid.
In data 19 novembre abbiamo pubblicato un articolo in cui davamo conto di uno studio pubblicato sulla rivista scientifica “Journal of clinical Virology” che mette in discussione l’affidabilità del tampone antigenico rapido Biocredit Covid 19 Ag, acquistato in 13 milioni di pezzi dal Commissario per l’Emergenza Covid, per una cifra complessiva superiore ai 32 milioni di euro. Avevamo chiesto a Invitalia di poter consultare la documentazione scientifica sulla cui base il test è stato scelto ma la documentazione non ci è mai stata fornita.
Le precisazioni dell’azienda
Ci ha invece contattato -tramite il suo intermediario italiano- Rapigen, l’azienda coreana che produce il “Biocredit Covid 19 Ag” fornendoci alcune informazioni. L’azienda contesta lo studio da noi citato e pubblicato sul Journal of Clinical Virology, che attesta la sensibilità del test tra l’11,1% e il 45,7%. Rapigen afferma che lo studio è stato condotto con una metodologia scorretta in quanto non sono stati utilizzati i materiali forniti dal kit. Questo e altri limiti, sono stati segnalati e dichiarati anche dagli stessi autori dello studio, pubblicato sulla rivista dopo revisione scientifica paritaria.
Tra la documentazione che Rapigen ci fornisce ci sono prove di laboratorio fatte in 5 Paesi che attestano che la sensibilità del test è superiore al 90%. Si tratta di analisi condotte in laboratori pubblici o privati di Stati Uniti, Ungheria, Corea, Russia e Brasile.
La Rapigen ci fornisce inoltre l’elenco dei 20 Paesi in cui il test Biocredit Covid 19 Ag è stato registrato. L’Italia è il primo, seguito da Brasile, Guatemala e Perù. Pubblichiamo qui sotto il documento con la lista completa.
Le precisazioni del Commissario Per l’Emergenza
Dopo la pubblicazione del nostro servizio l’ufficio stampa di Invitalia ci ha inviato una nota in cui riguardo all’acquisto dei test precisa che “Il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid ha effettuato una Richiesta di Offerta per l’acquisto di 13 milioni di test antigenici rapidi sulla base delle indicazioni ricevute dal Ministero della Salute, che ha anche fissato i requisiti tecnici dei prodotti. È stata poi istituita una Commissione di esperti composta da autorevoli membri della comunità scientifica nazionale che ha avuto il compito di valutare i requisiti tecnici delle offerte pervenute presso gli uffici del Commissario a seguito della Richiesta di Offerta. Infine, agli esiti dei risultati della Commissione di esperti, che ha validato l’efficacia delle singole offerte, il Commissario ha provveduto all’acquisto dei test antigenici rapidi”.