Covid, Zaia: "Piazze piene, per colpa di pochi rischiamo di rimetterci tutti"

Cronaca

Il governatore del Veneto ha giudicato "imbarazzanti" le foto pubblicate sui social sugli assembramenti nel weekend: "Sembra che si viva come se non ci fosse un domani. Non è che se si rinuncia a una domenica di spritz cade il mondo". Intanto fuori dagli ospedali tornano le tende riscaldate come durante la prima ondata

Il governatore Luca Zaia ha stigmatizzato le immagini di assembramenti nelle città del Veneto comparse sui social network, in conflitto con il rispetto delle norme anti-Covid. "Sono imbarazzanti le foto viste in questo ultimo fine settimana delle piazze strapiene di gente, delle scampagnate. Sembra che si viva come se non ci fosse un domani. Qui, per colpa di pochi, tutti rischiamo di rimetterci". E aggiunge con amara ironia: "Non è che se si rinuncia a una domenica di spritz, alla 'castagnata', cade il mondo" (GLI AGGIORNAMENTI SUL COVID - LO SPECIALE).

Zaia: Veneto rischia di passare da zona gialla ad arancione

"Se noi dovessimo guardare al sistema ospedaliero siamo in zona gialla senza problemi, ma guardando ad altre situazioni non sono mica così sicuro", ha proseguito il governatore. Sul rischio che le immagini degli assembramenti possano portare il Veneto da zona gialla ad arancione, Zaia risponde "assolutamente sì. Ci sono due temi da guardare con attenzione per non cambiare di fascia: quello degli ospedali e quello del distanziamento sociale. Il tema sanitario lo gestiamo in questa fase, ciò su cui dobbiamo lavorare è il rispetto del distanziamento sociale".

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Tornano le tende riscaldate davanti agli ospedali

Nei prossimi giorni, il governatore terrà una videoconferenza con i sindaci delle città capoluogo del Veneto per chiedere la "collaborazione a tutte le amministrazioni, perché non possiamo pensare che i fine settimana diventino un'occasione per una possibile diffusione del virus. E affronteremo la questione, se necessario anche con dei provvedimenti aggiuntivi. Per colpa di qualcuno non si fa più credito a nessuno". Inoltre, è prevista l'installazione - come durante la prima ondata del coronavirus - di tende riscaldate davanti a tutti gli ospedali del Veneto, per fronteggiare un'eventuale peggioramento dell'emergenza.

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"Test rapidi conteggiati con i tamponi"

Zaia anche spiegato che da domani, 10 novembre, "il Veneto inserirà anche i test rapidi nel numero dei tamponi per il Covid" - che attualmente comprende solo i tamponi molecolari - "perché sono migliaia ogni giorno, altrimenti il dato ci penalizza rispetto ai positivi". In Veneto, mediamente, vengono effettuati circa 20.000 tamponi molecolari al giorno, e circa 10.000 test rapidi.

Un'addetta sanitaria dell ospedale Molinette effettua un tampone a una persona rientrata dalle ferie trascorese all estero, Torino, 23 agosto 2020 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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