Covid, Zaia: "In Veneto nessuna nuova restrizione". Record di casi in 24 ore: sono 3.815

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Il Veneto segna un nuovo record di positivi giornalieri, mentre sono 25 le vittime in 24 ore. Il governatore della regione Luca Zaia confida nell'efficacia delle attuali misure: "In Veneto non abbiamo in animo di mettere nuove restrizioni, pensiamo che siano sufficienti le attuali"

Nuovo record di casi in Veneto nelle ultime 24 ore. Sono 3.815 i nuovi positivi, mentre le vittime registrate sono 25. Il governatore della regione Luca Zaia si dice sicuro dell'efficacia delle attuali misure: "In Veneto non abbiamo in animo di mettere nuove restrizioni, pensiamo che siano sufficienti quelle attualmente in corso". Secondo Zaia, sotto il profilo sanitario, alla luce dei dati attuali il sistema ospedaliero regionale sta tenendo. Ciò che preoccupa il governatore "sono i pronto soccorso, dove il numero degli accessi e' il doppio, da ottobre, rispetto a quello della prima ondata Covid, dal 21 febbraio in poi". Quindi l'appello: "Chiediamo ai cittadini di evitare al massimo l'accesso ai pronto soccorso, lo si faccio solo in caso di necessità".

Nuovo record di casi: 3.815 in 24 ore

L'ulitmo bollettino in Veneto parla di un nuovo record di contagi da Coronavirus in 24 ore, con 3.815 nuovi casi che portano il totale a 75.907. Sono 25 i decessi, con il totale che sale a 2.568. Cresce ulteriormente la pressione sulle strutture ospedaliere, con 1.410 ricoverati nei reparti ordinari (+109), e nelle terapie intensive, con 187 ricoverati (+13). 

Le vie del centro semideserte nel primo giorno del nuovo lockdown decretato dal Governo nell'ultimo Dpcm, Milano, 6 novembre 2020. Milano questa mattina si è svegliata in lockdown ma la città appare molto diversa da quella, spettrale e deserta, della prima chiusura della scorsa primavera. In seguito al decreto del governo alcune attività commerciali possono infatti rimanere aperte, come ad esempio le librerie, i negozi di fiori, le profumerie, i negozi che vendono abbigliamento intimo o per bambini, le ferramenta, oltre ovviamente agli alimentari e ai negozi di tecnologia. E soprattutto alle scuole elementari e alle medie per i ragazzi di prima. ANSA/MATTEO CORNER

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Sospese le operazioni programmate che richiedono la terapia intensiva

L'effetto dell'aumento dei contagi si fa sentire anche sugli ospedali. La sera del 6 novembre, con una circolare della Regione, è stata infatti disposta in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate "la sospensione di ogni attività chirurgica programmata che preveda il ricorso in terapia intensiva post-operatoria", fatta eccezione per le emergenze-urgenze, come gli interventi per incidenti, ictus e infarti. Questo - ha spiegato l'assessora alla Sanità, Manuel Lanzarin - per non occupare, con attività 'programmate', posti nelle terapie intensive. Il Veneto infatti, ha aggiunto, potrebbe entrare fra pochi giorni nella 'fase 4' - ora e' alla 3 - del piano di sanità pubblica per il Covid.

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