Calabria, proteste a Reggio e Cosenza contro il Dpcm. Regione impugna ordinanza

Cronaca
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Manifestazioni contro il decreto che ha istituito la zona rossa nella Regione e contro la gestione della sanità negli ultimi anni. Un carabiniere è stato ferito a Reggio Calabria da un sasso scagliato durante un corteo. Manifestazioni sono state organizzate anche a Cosenza, dove è stato bloccato lo svincolo della A2. Il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha motivato così la decisione di ricorrere al Tar del Lazio: "Questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale"

Proteste in tutta la Calabria contro il Dpcm che ha istituito la zona rossa nella Regione e contro la gestione della sanità nella regione negli ultimi anni. Un carabiniere è stato ferito a Reggio Calabria da un sasso scagliato durante una manifestazione. Il fatto è accaduto in Piazza Italia dove si sono radunate circa 600 persone che hanno urlato slogan e fatto esplodere petardi. Il militare è stato subito medicato e, a quanto si apprende, ha riportato un graffio dietro a un orecchio. Manifestazioni sono state organizzate anche a Cosenza, dove è stato bloccato lo svincolo della A2, e a Catanzaro. La Regione Calabria intanto non ci sta e annuncia la decisione di impugnare la nuova ordinanza del Ministro della Salute che decreta la zona rossa.

Le proteste a Cosenza

Un migliaio di persone si sono radunate a Cosenza, raggiungendo lo svincolo dell'autostrada e bloccandolo sia in entrata che in uscita. Non sono stati segnalati incidenti. Sono stati scanditi slogan ed esposti striscioni contro la gestione della sanità calabrese e contro l'intera classe politica. I manifestanti chiedono il ritiro del Dpcm ma anche un'inversione di tendenza nella gestione della sanità calabrese, che sia improntata, é stato sostenuto, ad una maggiore attenzione verso le esigenze dei cittadine e che si batta contro gli interessi particolari e corporativi. Stamattina protesta a Catanzaro, davanti al palazzo della Regione.

MILAN,coronavirus lockdown preparativi per la fase 2 tramonto nel Naviglio Grande (Duilio Piaggesi/Fotogramma,Milano - 2020-05-03) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata,e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate (Foto Repertorio - 2020-10-21, Duilio Piaggesi) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

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La Regione impugna l’ordinanza

La Regione Calabria intanto ha annunciato la decisione di impugnare la nuova ordinanza del Ministro della Salute che decreta la zona rossa. A poche ore dall'entrata in vigore del lockdown che impone una nuova "blindatura", il presidente facente funzioni Nino Spirlì ha motivato la decisione di ricorrere al Tar del Lazio perché ha sostenuto "questa regione non merita un isolamento che rischia di esserle fatale". Non ha nascosto la propria amarezza il facente funzioni in carica da poco meno di un mese dopo la scomparsa della Governatrice eletta Jole Santelli.

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Spirlì: “Lockdown non giustificato dai dati”

"Le costanti interlocuzioni che ho avuto in questi giorni con i membri del Governo e con il commissario Arcuri, al di là della grande disponibilità al dialogo da parte di tutti - ha sottolineato Spirlì - non hanno prodotto alcuna modifica rispetto alla volontà, evidentemente preconcetta, di 'chiudere' una regione i cui dati epidemiologici, di fatto, non giustificano alcun lockdown, soprattutto se confrontati con quelli delle nostre compagne di sventura: Lombardia, Piemonte e Val d'Aosta". E a sostegno delle sue tesi, Spirlì ha chiamato in causa "i dati ufficiali : i posti di area medica occupati - precisa - sono il 16%, quelli di terapia intensiva raggiungono invece il 6%. La soglia che dovrebbe far scattare la chiusura è del 30%. È dunque piuttosto arduo comprendere le ragioni che sorreggono l'ordinanza ministeriale. Il Governo ha deciso di punirci, ma noi non ci pieghiamo”.

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I nuovi casi

Intanto, nuovo aumento record di positivi al Covid nelle ultime 24 ore in Calabria. Sono 358, infatti, i nuovi contagi (96 più di ieri) ufficializzati nel Bollettino diffuso dal Dipartimento tutela della Salute della Regione, che riferisce anche di quattro decessi per un totale di 128 vittime dall'inizio della pandemia. Stabile il numero di pazienti ricoverati in rianimazione, 11. Quattro nuovi guariti. I casi attivi oggi sono 4.244, quelli da inizio pandemia 6.450. Ad oggi sono stati sottoposti a test 286.339 soggetti per un totale di 289.361 tamponi eseguiti di cui 279.889 risultati negativi. I casi confermati sono così suddivisi: Cosenza (85), Catanzaro (77), Crotone (4), Vibo Valentia (7), Reggio Calabria (185). I nuovi tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore sono 3.412 per un totale di 3.397 soggetti testati.

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