Il gas metano la probabile causa del fortissimo boato che ha fatto tremare i palazzi a Milano Sud intorno alle 7 di questa mattina. Stabile il 29enne rimasto ustionato e ricoverato al Niguarda
Un'esplosione si è verificata all'interno di un appartamento al pianterreno di una palazzina di nove piani in piazzale Libia, a Milano Sud, intorno alle 7 di questa mattina. (LE FOTO - IL RACCONTO DEL SOCCORRITORE) Anche chi abita in zona Romolo ha percepito "un boato fortissimo". Sul posto i vigili del fuoco. La deflagrazione ha distrutto tre piani dell'edificio mentre sei persone sono rimaste ferite, di cui una in maniera grave: si tratta di uno chef de rang ucraino di 29 anni, S.A., trasportato al Niguarda in codice rosso con ustioni di vario grado alle gambe e alle braccia. L'uomo, che lavora in un ristorante milanese, è stabile. Ferite di lieve entità, contusioni ed escoriazioni per gli altri cinque feriti. Al momento l'ipotesi è che la deflagrazione sia stata causata da una fuga di gas che sarebbe avvenuta nell'appartamento del 29enne. Danneggiato anche l'edificio adiacente, al civico 22, e le finestre di altre palazzine nelle vicinanze.
Un testimone: "Ho soccorso un ferito e chiuso il gas"
"Alle 7:15 passavo col mio furgone e ho sentito l'esplosione, un urto fortissimo, c'erano le tapparelle saltate. Mi sono precipitato dentro e ho soccorso un ragazzo, l'ho avvolto in una coperta bagnata e l'ho portato fuori. Poi ho chiuso il gas". Sono le parole di Aly, l'uomo egiziano che ha soccorso per primo il 29enne ucraino ferito gravemente. Poi: "Quando ho visto il ragazzo, sono tornato al mio furgone, ho preso una grossa coperta dal retro, l'ho bagnata, mi sono avvolto in un'altra e sono rientrato. Ho tolto i vestiti al ragazzo, era tutto bruciato. Ho avvolto il ferito, sono uscito a chiedere aiuto e assieme a un'altra persona lo abbiamo portato fuori. In seguito sono rientrato per chiudere il gas in casa che era rimasto aperto". Quest'ultimo un dettaglio che potrebbe essere centrale per le indagini sulle cause dell'esplosione.
L'ipotesi
"Molto probabilmente si tratta di gas metano, dovremo indagare da dove si è originata la perdita. Abbiamo fatto chiudere il gas da tutto l'edificio che è stato evacuato", ha detto Maurizio Pendini, direttore e vice dirigente del comando dei vigili del fuoco di Milano. Ipotesi confermata anche dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano: "Le prime valutazioni dei vigili del fuoco intervenuti parlerebbero di fuga di gas in un appartamento privato. Quello in condizioni più gravi è l'abitante affittuario dell'appartamento" a piano terra dove si ipotizza si sia verificata la fuga di gas, "e ci sono altri feriti in situazioni meno gravi", ha spiegato la pm, confermando che nelle abitazioni non c'è un bruciatore ma "ci sono le cucine a gas. È questo - ha proseguito - il punto che potrebbe aver avuto la fuoriuscita di gas. Ma è ancora tutto da verificare, non ci sono ancora certezze". Il procuratore ha confermato che sono "ancora in corso accertamenti per verificare che non ci siano vittime". Al momento, ha concluso, "sembrerebbe una situazione più rassicurante e sotto controllo. La polizia sta facendo il suo lavoro d'indagine".
Ricerche in corso di due dispersi
Mancano all'appello due inquilini, ma non è escluso che non fossero nel palazzo o che possano essersi già allontanati. "Stiamo terminando la ricerca dei dispersi per eliminare ogni dubbio, probabilmente non ce ne sono. Il primo passaggio con i cani è stato negativo. Questa è stata una forte esplosione, le notizie erano molto gravi, temevamo il peggio - ha proseguito Pendini -. Si è verificata un'esplosione a pian terreno, c'è un ferito grave ma cosciente e cinque lievi. Danneggiato un appartamento e l'androne delle scale nonché tutte le finestre fino al quinto piano dell'edificio". Da quanto appreso, i pompieri stanno utilizzando termocamere per verificare la presenza di persone sotto i detriti ed eventuali fiammelle o perdite di gas.
Evacuati tutti gli abitanti dello stabile
Gli appartamenti dello stabile sono stati dichiarati "tutti inagibili" e tutti gli abitanti sono stati evacuati. Molti hanno trovato dove dormire da famigliari o amici, mentre per otto famiglie, 23 persone, che ne hanno fatto richiesta il Comune ha predisposto una sistemazione in albergo. Questo il quadro tracciato dalla vicesindaco di Milano e assessore alla Sicurezza, Anna Scavuzzo. "Ringrazio tutti gli operatori che si sono immediatamente attivati per permettere un pronto intervento a supporto delle famiglie coinvolte dall'esplosione di questa mattina in piazzale Libia; dopo le cure ai feriti e la messa in sicurezza degli immobili ci siamo attivati per aiutarle a trovare eventuale sistemazione alternativa", ha spiegato il vicesindaco.
Il racconto del testimone: "Onda d'urto ha spostato auto"
"Passavo in auto quando c'è stata l'esplosione, l'onda d'urto mi ha spostato di un metro". Questa è una delle testimonianze raccolte in piazzale Libia. "Mi ero svegliata da pochi minuti e stavo per versare il caffè, per il botto mi sono spaventata così tanto che mi è scappata dalle mani la caffettiera", racconta all'ANSA Maddalena, una studentessa che abita in uno dei palazzi che affacciano sulla grande piazza. "Sono uscito subito sul balcone, mi hanno colpito molto quei secondi di silenzio subito dopo il boato - ricorda il condomino di un palazzo adiacente - Poi sono iniziate le urla e poco dopo le prime sirene. Da lontano ho visto un ragazzo messo male, credo fosse quello che poi è stato ricoverato e che ora è grave". A confermare le condizioni dell'uomo è il condomino del secondo piano che è scappato in strada come molti altri. "Sono stato svegliato dall'esplosione e subito dopo ho sentito precipitare l'ascensore - racconta - Ho preso le scale e sono arrivato al piano terra, c'erano un po' di fiamme e detriti, lì ho visto il ragazzo ferito. Aveva ustioni dappertutto".
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