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Sardegna, situazione torna sotto controllo in Costa Smeralda: mille tamponi negativi

Cronaca
©Ansa

Dopo i focolai registrati nel periodo di Ferragosto, sono stati effettuati in questi giorni un migliaio di test sui dipendenti delle strutture ricettive: nessun positivo. “Non esiste un caso Costa Smeralda”, ha commentato Marcello Acciaro, coordinatore dell'Unità di crisi del nord Sardegna. Il sindaco di Arzachena: “Sono stati casi di importazione, ora situazione sotto controllo”

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Dopo i focolai di coronavirus registrati nella settimana di Ferragosto in Sardegna, sembra tornare sotto controllo la situazione in Costa Smeralda. Tra i mille tamponi a cui sono stati sottoposti in questi giorni i dipendenti delle strutture ricettive coinvolte, infatti, non c’è nessun positivo. “Zero positivi, non esiste quindi un caso Costa Smeralda”, ha commentato Marcello Acciaro, coordinatore dell'Unità di crisi del nord Sardegna. Nel frattemo, nel pieno dello scontro tra Lazio e Sardegna sui tamponi, è sfumata l'ipotesi di un ponte aereo o navale per il rientro nelle loro città dei positivi asintomatici ancora sull’isola: su 400 persone contattate, solo 65 hanno manifestato l'interesse a chiudere la quarantena a casa propria (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).

Oltre mille tamponi negativi

I circa mille tamponi sono stati eseguiti negli hotel di Smeralda holding a Porto Cervo: 240 in tutto tra il personale del Pitrizza, Romazzino, Cervo e Cala di Volpe. Sospiro di sollievo anche per il sindaco di La Maddalena Luca Montella: tutti negativi i test al centro estivo per bambini, 90 tra i dipendenti e i piccoli ospiti. Da oggi riprende la normale attività anche il Mater Olbia, l'ospedale della Qatar Foundation chiuso dopo la positività di quattro persone: nessun contagio dopo l'indagine molecolare con l'esecuzione di 396 tamponi naso-faringei somministrati a dipendenti, degenti e collaboratori di ditte esterne operanti nella clinica. Il drive-in tamponi rimane invece sospeso ancora per alcuni giorni.

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L’impennata di casi a cavallo di Ferragosto

L'impennata di contagi a cavallo di Ferragosto, alimentata anche dalla movida, aveva trasformato la Costa Smeralda da paradiso delle vacanze a uno dei focolai estivi che ha più preoccupato per la diffusione dei contagi nel resto d'Italia, quando molti turisti positivi sono rientrati a casa dopo aver frequentato i locali più gettonati e le feste private in villa. Ma il sindaco di Arzachena non ci sta a far passare il suo territorio come untore. “Durante il periodo del lockdown – ha sottolineato Roberto Ragnedda – il Comune ha registrato un unico contagiato da coronavirus, che è stato ricoverato per 4 mesi e mezzo all'ospedale di Sassari. Oggi ne contiamo complessivamente 123: è evidente che si tratta di casi di importazione, arrivati qui dopo l'apertura delle frontiere intra-regionali".

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Sindaco Arzachena: “Situazione sotto controllo”

Il sindaco di Arzachena, invitando i turisti ad approfittare di settembre, ha assicurato che “adesso la situazione è sotto controllo”. “Ma l'irresponsabilità dei singoli prima e poi la cattiva informazione hanno fatto un danno enorme in termini economici e di immagine", ha aggiunto. “Il mio territorio – ha spiegato – paga un conto salato per quanto avvenuto in alcuni noti locali notturni e per le notizie distorte divulgate a tal proposito: registriamo l'annullamento di eventi internazionali, disdette negli alberghi, chiusure anticipate di bar e ristoranti con conseguenti licenziamenti”. “Da vittime siamo divenuti carnefici, secondo quanto viene raccontato. Ricordo che in 130 strutture ricettive, 2mila seconde case e centinaia tra ristoranti, bar e locali vari presenti nel territorio non si sono verificati casi di positività e che la Sardegna ha aperto i suoi confini a fine giugno come regione Covid-free. Laddove sono state rispettate le misure a contrasto della diffusione del virus, sia da parte degli imprenditori sia da parte dei clienti, non si sono verificati contagi”, ha concluso Ragnedda.

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