Covid, donna valdostana torna positiva al coronavirus dopo quattro mesi: è ricoverata
CronacaDichiarata guarita il 24 aprile scorso, la paziente - che ha patologie respiratorie pregresse - è tornata positiva al coronavirus dopo un tampone effettuato all'ospedale Parini di Aosta: ora è ricoverata e sottoposta a terapia con ossigeno supplementare. Il primario di Malattie Infettive: "Non può essere una reinfezione perché ha gli anticorpi: si tratta di una nuova positività di un soggetto guarito"
Dichiarata guarita dalla Covid-19 il 24 aprile scorso, una donna valdostana di mezza età è tornata positiva al test per il coronavirus. La paziente, che si era recata all'ospedale Parini di Aosta per l'aggravarsi delle sue condizioni cliniche, è ora ricoverata nella struttura e sottoposta ad una terapia con ossigeno supplementare. Da ciò che risulta, la donna avrebbe già patologie respiratorie pregresse. Dal tampone effettuato al momento dell'ingresso è quindi emersa la nuova positività al virus. "Probabilmente - ha spiegato il primario di malattie infettive, Alberto Catania - non è una riattivazione del virus, ma la paziente ha ancora dei residui virali che sono stati riscontrati dal tampone. Non può essere una reinfezione perché ha gli anticorpi: si tratta di una nuova positività di un soggetto guarito".
Primario: non è detto che la donna sia contagiante
Secondo Catania, si tratta di "un ritrovamento di positività, che non è detto sia contagiante: può darsi che siano solo delle parti virali che sono state riscontrate dall'esame. Sono situazioni possibili, a mio parere non sono persone che sono infettanti"
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Le differenze con i due casi di reinfezione già documentati nel mondo
La situazione della donna valdostana sembra dunque differente rispetto ai due casi di reinfezione documentati finora nel mondo. Il primo riguarda un trentatreenne di Hong Kong - che si sarebbe contagiato la seconda volta in Spagna - e il secondo un venticinquenne del Nevada. Per entrambi gli esami effettuati sul materiale genetico dei due diversi campioni avevano chiarito la dinamica: la seconda infezione era stata provocata da un virus diverso rispetto a quello del primo contagio. I due pazienti hanno avuto sintomi simili, ma la seconda infezione è risultata più grave. Due casi che sembrano andare contro la speranza degli scienziati che studiano il virus, ovvero che gli anticorpi post Covid possano dare un'immunita lunga anche alcuni anni.