Potrebbero essere circa 250mila i supplenti in Italia nell’anno scolastico che, tra tante difficoltà, si appresta a cominciare. Tra questi, quelli che andrebbero a sostituire gli insegnanti che hanno già chiesto di non tornare in cattedra perché più esposti al contagio da Covid. Il Ministero: “Nessun allarmismo, sono in corso approfondimenti specifici”. Azzolina: "C'è tentativo di screditare i prof"
Potrebbe esserci anche la questione dei “lavoratori fragili” a rendere ancora più difficoltoso l’inizio dell’anno scolastico 2020-21. In alcune regioni, Veneto in testa, viene sollevata la questione dei rischi sanitari legati al rientro a scuola che correrebbe una determinata categoria di lavoratori, ovvero i cosiddetti “fragili”. Sarebbero già numerose, dunque, le richieste di esonero per motivi di salute da parte di docenti e collaboratori scolastici: richieste che si sommerebbero alle già tante cattedre vuote dovute alle mancate assunzioni. Intanto la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, intervistata al Tg3, fa sapere: "Temo ci sia un tentativo di screditare il personale scolastico. Anche per gli esami di stato era stato detto 'andranno tutti in malattia'. Ma abbiamo personale serio e in gamba" (SPECIALE SCUOLA - CORONAVIRUS: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - COSA SUCCEDE SE UN ALUNNO È POSITIVO AL COVID).
Chi sono i lavoratori fragili
Per “lavoratore fragile” si intende colui (o colei) che è affetto da più patologie contemporaneamente: si tratta degli immunodepressi, dei pazienti oncologici ma si possono aggiungere anche coloro che hanno più di 55 anni e – nel caso della scuola nel contesto del Coronavius – quelli più esposti al contagio quindi i collaboratori scolastici e i docenti con malattie croniche o problemi di asma e allergie. In Italia, il 40% del corpo docente, circa 400mila persone, è over 55 e i professori con più di 62 anni sono 170mila. “È una situazione molto complicata, abbiamo chiesto più volte che venga chiarita – dice alla Stampa Maddalena Gissi, segretaria della Cisl Scuola – perché lascia senza tutele questi insegnanti e apre ulteriori incognite sulla ripartenza delle lezioni”.
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La preoccupazione delle regioni
Quando mancano poche settimane dall’inizio della scuola, si prova ora a quantificare quante saranno le richieste di esonero. La direttrice dell’Ufficio scolastico del Veneto Carmela Palumbo, riporta il Corriere della Sera, ha denunciato centinaia di lettere ai presidi da parte di docenti che chiedono di poter essere esonerati dal servizio. Una situazione che però non riguarda solo il Nord: a Salerno, per esempio, si segnalano già una trentina di richieste. Inoltre, a prescindere dai lavoratori fragili, nel 2020 le supplenze potrebbero essere circa 250mila. I sindacati, tra l’altro, denunciano il fatto che a pochi giorni dall’assegnazione delle cattedre, appena il 30% sarebbe andato a buon fine.
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La risposta del Ministero: "Niente allarmismi"
Sulla questione delle richieste di esonero da parte dei lavoratori fragili il ministero dell’Istruzione, attraverso un comunicato ufficiale, ha fatto sapere: “Sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il Ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro. Nel frattempo, il Ministero invita ad evitare allarmismi. Dalle verifiche continue di queste ore con i territori non risultano infatti situazioni di criticità”. Poi, la ministra Azzolina ha aggiunto:"Se ci fossero lavoratori a rischio nostro compito come per tutta la Pa è garantirli il più possibile. Non arriveranno certificati in massa. Anche nel Documento Iss è delineata una procedura. Stiamo lavorando anche al ministero Funzione Pubblica e al ministero della Salute". E ha anche precisato: "Si parla sempre di caos all'inizio dell'anno scolastico: le Regioni hanno potuto scegliere quando iniziare, 17 hanno deciso di farlo il 14; è priorità assoluta riportare i ragazzi in classe. I banchi costituiscono solo una parte del lavoro, poi ci sono le assunzioni: porteremo 70 mila unità di personale scolastico in più. La riapertura della scuola è una partita che riguarda tutto il governo, ciascuno con le proprie responsabilità".
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