Coronavirus, Locatelli: “Riapriremo le scuole a ogni costo”

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Il presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico assicura che il ritorno tra i banchi ci sarà, “è fuori discussione”. Ma avverte: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche”. Zingaretti: “Sarebbe intollerabile dopo mesi di lockdown far perdere anche solo un'ulteriore ora di lezione”

“Riapriremo le scuole a ogni costo”. Ad assicurarlo è Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico. In un’intervista al Corriere della Sera, fa il punto sull’emergenza coronavirus e sulla situazione italiana (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE) riguardo soprattutto alle scuole (LE ULTIME NOVITA' DAI PRESIDI). “I contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia”, dice. Ma avverte: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche”. Parla di scuola, in un’intervista a La Stampa, anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti: “È in una condizione di equilibrio incerto che può sfociare in una rivolta di massa. Sarebbe intollerabile dopo mesi di lockdown far perdere anche solo un'ulteriore ora di lezione, nell'incertezza o con una apertura a singhiozzo interrotta quasi subito da una nuova pausa del lavoro scolastico dovuta alle elezioni regionali e referendarie del 20 settembre” (LO SPECIALE SCUOLA).

Locatelli: sì riapertura scuole, “è fuori discussione”

Secondo Locatelli, quindi, l’apertura delle scuole ci sarà ed “è fuori discussione”. “Il Cts – aggiunge al Corriere – ritiene prioritario poter garantire il distanziamento all’interno degli istituti impiegando le mascherine solo se necessario, in situazioni eccezionali e per brevi periodi. Lo sforzo, soprattutto da parte del ministero dell’Istruzione, deve essere quello di identificare tutte le soluzioni percorribili in modo da non scaricare le responsabilità sui presidi”.

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“Non siamo alla seconda ondata”

Durante l’intervista, l’esperto ha escluso un'emergenza paragonabile a quella della fase uno, “anche perché i contagiati vengono diagnosticati precocemente per cui si prevengono le forme gravi”. “Per valutare l'andamento dell'epidemia – ha spiegato – dobbiamo avere una visione generale. Se il numero dei contagiati salisse in modo importante ci sarebbe per forza un carico maggiore per le strutture sanitarie. Essere messi meglio di Francia e Spagna non esclude il timore di una crescita esponenziale della curva nelle prossime due settimane. Ma non siamo alla seconda ondata".

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Sulle discoteche: “La salute viene prima di tutto”

Locatelli ha parlato anche del tema discoteche. “L'inizio della stagione estiva – ha detto – ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l'economia del turismo e per consentire agli italiani di godersi le vacanze in località montane e marittime, evitando l'estero. Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d'oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all'aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti". L’esperto ha ammesso che la chiusura delle discoteche “avrà un impatto economico”, ma ha sottolineato che “la salute viene prima di tutto”. “Quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento – ha aggiunto – va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante. Nessuno è immune. Il rischio per i giovani di infettarsi è simile a quello di chiunque altro”.

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