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Trentino, l’orsa catturata e rilasciata è JJ4. Stop del Tribunale all’abbattimento

Cronaca
©Ansa

L’animale munito di radiocollare che il 30 luglio era stato preso e poi rimesso in libertà è lo stesso che aveva avuto un incontro ravvicinato con due uomini che erano rimasti feriti. A confermarlo sono i laboratori della Fondazione Edmund Mach (Fem), dove i forestali hanno inviato i campioni di tessuto prelevati. Intanto il Tribunale amministrativo regionale di Trento ha nuovamente sospeso il provvedimento della Provincia autonoma che prevedeva la possibilità di uccidere l’animale

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L’orsa munita di radiocollare, catturata e poi rilasciata dal Corpo forestale trentino l'altra notte, sul monte Peller, è JJ4. A confermarlo sono i laboratori della Fondazione Edmund Mach (Fem), dove i forestali avevano inviato i campioni di tessuto prelevati, come prevede la procedura che dà esecuzione all'ordinanza firmata dal presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, dopo il ferimento di due uomini che si erano imbattuti nell'animale lo scorso 22 giugno. Intanto oggi è arrivato il secondo stop all’abbattimento dell’orsa: il Tribunale amministrativo regionale di Trento, in sede collegiale, ha nuovamente sospeso il provvedimento della Provincia autonoma di Trento che prevedeva la possibilità di abbattere l’animale.

Gli accertamenti su JJ4

Già dopo l’incontro ravvicinato con padre e figlio, che erano rimasti feriti, erano stati effettuati prelievi e analisi su tracce organiche raccolte sul posto e rimaste sui vestiti dei due uomini. Questa operazione aveva consentito di stabilire l'identità dell'animale e ora il nuovo riscontro dai laboratori della Fem consente di stabilire con certezza che gli impulsi provenienti dal Monte Peller provengono dal radiocollare indossato da JJ4.

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A ottobre la pronuncia definitiva sull’abbattimento

Il Tribunale amministrativo regionale di Trento, con lo stop all’abbattimento, ha confermato il decreto cautelare urgente di sospensiva disposto dallo stesso Tar lo scorso 10 luglio, dopo il ricorso delle associazioni ambientaliste e animaliste. Ora il destino di JJ4 (ribattezzata Gaia dal ministro dell'Ambiente Sergio Costa, contrario all'abbattimento) sarà deciso in via definitiva da una pronuncia del Tribunale amministrativo, la cui udienza è stata fissata per il 22 ottobre. Nella sospensiva di oggi - resa nota dai legali degli animalisti - si sottolinea che l'incidente del monte Peller "non è imputabile al comportamento problematico di un singolo orso, bensì ad un più ampio problema di gestione della convivenza con gli esseri umani". Un pronunciamento particolarmente apprezzato dagli animalisti. "Siamo felicissimi: per ora, e fino all’udienza di merito, nessuno potrà torcere un pelo a JJ4 che, se accompagnata dai suoi cuccioli, potrà continuare a fare la mamma, crescendo i suoi piccoli senza il rischio di essere fucilata per soddisfare interessi politici che nulla hanno a che fare con la sicurezza pubblica", dicono Lac, Lav, Lipu, Lndc e Wwf". Secondo Enpa e Oipa, "occorre ora lavorare tutti insieme per una politica vincente di convivenza, l'unica strada percorribile per una gestione corretta della fauna selvatica. È arrivato il momento di dire basta alla politica dell'emergenza e degli allarmismi basata solo su ordinanze e catture. Una convivenza tra uomo e fauna selvatica è possibile, lo dice anche la scienza".

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Prosegue la fuga di M49

Intanto prosegue la “latitanza” dell’orso M49 (anche lui ribattezzato Papillon dal ministro Costa), fuggito per la seconda volta in un anno dal Centro Casteller. Dopo la fuga si è spostato sulla cima del monte Marzola, sopra Trento, ed è costantemente monitorato grazie al radiocollare dai forestali armati di Gps e antenne Vhf. Oggi, pur rimanendo in quota, il plantigrado si è spostato sul versante est della montagna, verso la Valsugana e il lago di Caldonazzo, forse cercando la stessa via di fuga seguita un anno fa. Oppure, restando sulla cima della montagna, ha capito che per il momento è meglio non scendere a valle evitando così il contatto con gli umani. Secondo le associazioni animaliste "è bene che siano attivate tutte quelle misure di prevenzione e la corretta informazione dei cittadini e dei turisti, anche per M49 il quale, essendo radiocollarato, può essere controllato e monitorato senza essere rinchiuso e imprigionato".

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