Piacenza, spaccio e tortura: sequestrata una caserma, carabinieri arrestati e sospesi

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L’inchiesta della Procura della città emiliana ha portato all'emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare per alcuni militari. Almeno sei persone arrestate, alcune in carcere, altre ai domiciliari. Uno di loro, intercettato, diceva: "Ho fatto un'associazione a delinquere". Il gip: "Totale disprezzo della divisa". L'Arma: "Pieno sostegno all'autorità giudiziaria". Disposta la sospensione immediata dei militari coinvolti

Spaccio, estorsione, tortura. Sarebbero questi i reati contestati che hanno portato al sequestro di una caserma dei Carabinieri della Compagnia di Piacenza e all'arresto di almeno sei militari, alcuni già in carcere e altri agli arresti domiciliari. Dopo il sequestro e gli arresti, l'Arma assicura: "Totale sostegno all'autorità giudiziaria".  Il comando generale dei Carabinieri ha successivamente disposto "l'immediata sospensione dall'impiego" per i militari coinvolti ed è stata disposta la "valutazione amministrativa dei fatti per adottare, con urgenza, rigorosi provvedimenti disciplinari a loro carico". Uno dei militari, intercettato, diceva: "Ho fatto un'associazione a delinquere". Il Procuratore di Piacenza: "Comportamenti criminali". Secondo il gip nella caserma "disprezzo per i valori incarnati dalla divisa indossata". Il ministro Guerini: "Atti inqualificabili che rischiano di infangare l'Arma".

Il contenuto delle intercettazioni: "Siamo irragiungibili"

"Ho fatto un'associazione a delinquere ragazzi (...) in poche parole abbiamo fatto una piramide (...) noi siamo irraggiungibili". Sono queste alcune delle alcune frasi agli atti dell'ordinanza e raccolte da un'intercettazione ambientale. "Abbiamo trovato un'altra persona - prosegue uno dei militari coinvolti e intercettati - che sta sotto di noi. Questa persona qua va da tutti questi spacciatori e gli dice: 'Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!' e la roba gliela diamo noi!".

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Comando generale dei Carabinieri: "Episodi gravissimi"

 "I gravissimi episodi oggetto di indagine sono ulteriormente aggravati dall'incommensurabile discredito che gettano sull'impegno quotidianamente assicurato dai carabinieri al servizio dei cittadini e a tutela della legalità", fa sapere il comando generale dei Carabinieri.

Procuratore di Piacenza: "Difficile definirli carabinieri"

"Faccio a fatica a definire questi soggetti come carabinieri, perché i loro sono stati comportamenti criminali". Queste le parole di Grazia Pradella, procuratore capo di Piacenza, durante la conferenza stampa indetta dopo l'operazione. "Non c'è stato nulla in quella caserma di lecito. Siamo di fronte a reati impressionanti se si pensa che sono stati commessi da militari dell'Arma dei carabinieri - ha aggiunto - Si tratta di aspetti molto gravi e incomprensibili agli stessi inquirenti che hanno indagato. Una serie tale di atteggiamenti criminali che ci ha convinto a procedere anche al sequestro della caserma dei carabinieri per futuri accertamenti".

Il gip: "In quella caserma totale disprezzo della divisa"

Secondo il gip di Piacenza, nell'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di alcuni dei carabinieri coinvolti, nella caserma sequestrata sono state messe in atto "condotte poco trasparenti e gravemente scorrette" sia nei confronti dell'autorità

giudiziaria sia e soprattutto nei confronti di chi "ingiustamente" era stato arrestato: condotte "illecite" che vanno viste "nell'ambito di un generale atteggiamento di totale illeiceità e disprezzo per i valori incarnati dalla divisa indossata".

Illeciti commessi durante il lockdown

Secondo quanto riferito dalla stessa Pradella, "tutti gli illeciti più gravi sono stati commessi in piena epoca Covid e del lockdown, con disprezzo delle più elementari regole di cautela imposte dai decreti del Presidente del Consiglio. Mentre la città di Piacenza contava i tanti morti del coronavirus, questi carabinieri approvvigionavano di droga gli spacciatori rimasti senza stupefacente a causa delle norme anti Covid". Sulla vicenda, parole dure anche quelle del ministro della Difesa Lorenzo Guerini: "Accuse gravissime rispetto a degli episodi inauditi e inqualificabili. Fatti inaccettabili, che rischiano di infangare l'immagine dell'Arma, che invece è composta da 110mila uomini e donne che ogni giorno lavorano con altissimo senso delle Istituzioni al fianco dei cittadini. Sono loro il volto della legalità, a ciascuno di loro oggi esprimo la più profonda riconoscenza e vicinanza".

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