Coronavirus in autunno: si lavora alle nuove regole per elezioni, scuola e stadi
Il Comitato tecnico scientifico, secondo quanto riporta il Corriere, è già concentrato sui nuovi dossier da consegnare al governo per far ripartire tutte le attività senza aumentare i contagi. Si parte da un principio generale: la mascherina va indossata sempre nei luoghi chiusi e all’aperto quando non si può mantenere la distanza
Tra gli appuntamenti in calendario in autunno ci sono le elezioni e il rientro a scuola. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico, secondo quanto riporta il Corriere, sono al lavoro sulle nuove regole da fissare entro settembre e da consegnare al governo per consentire il ritorno alle attività, tra cui anche l'ingresso del pubblico negli stadi, senza aumentare i contagi. Si parte da un principio generale: la mascherina è obbligatoria nei luoghi chiusi e all’aperto quando non si può mantenere la distanza
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Gli studi del Cts, in attesa della proroga dello stato di emergenza che dovrebbe arrivare la prossima settimana e durare almeno fino al 31 ottobre, tengono conto anche di un calcolo effettuato dai matematici al momento di chiudere le scuole nello scorso inverno: la ripresa delle lezioni, che riguarda circa 12 milioni di persone - tra studenti, docenti e personale - può far salire l’indice di trasmissione Rt anche di 0,3
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Sulle elezioni sono diversi i nodi da sciogliere. Il primo riguarda i compiti del presidente. La legge prevede infatti che debba essere lui a deporre la scheda nell’urna, ma è una procedura che si vorrebbe cambiare in modo che se ne occupi invece ogni cittadino, con mascherina e mani disinfettate all’ingresso (nella foto un momento delle elezioni in Macedonia del Nord dello scorso 15 luglio 2020)
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Dubbi sono sorti agli esperti del Cts anche sull'utilizzo della matita copiativa che in Italia è obbligatoria per barrare la scheda. L'oggetto passerebbe di mano in mano, per questo si sta studiando una modifica alle norme per consentire l’utilizzo della propria penna
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Altro problema da risolvere è quello di garantire il diritto di voto a chi si trova in quarantena o in isolamento, quindi ha il divieto di uscire. Si starebbe pensando di concedere a queste persone il permesso di recarsi alla Asl. Per formare il seggio bisognerebbe però utilizzare il personale sanitario, l’unico in grado di gestire i casi dei possibili positivi ed è questo al momento il vero scoglio da superare
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Sul tavolo degli esperti del Comitato tecnico scientifico la questione principale è però quella del ritorno a scuola. Gli scienziati starebbero vagliando diverse possibilità e scenari: misurazione della febbre effettuata a casa, entrate e le uscite scaglionate, possibili focolai
Gli esperti del Cts, starebbero tenendo conto anche del buon esito, dal punto di vista del rispetto delle norme anti-contagio, dell’esame di maturità, che ha coinvolto 500mila persone
Nuovi casi di contagio da Covid-19 vengono messi nel conto, così come la possibilità che si creino dei focolai nelle scuole. «Ma saremo in grado di affrontarli e risolverli», assicurano i tecnici al Corriere
I banchi monoposto, secondo il Cts, sono utili per mantenere la distanza interpersonale, ma hanno le ruote e dunque sarebbero inadatti per gli alunni più piccoli
Il Comitato tecnico scientifico starebbe lavorando anche al ritorno dei tifosi sugli spalti, ma tornare a riempire (anche parzialmente) gli stadi, tutelando la salute pubblica sembrerebbe un obiettivo non semplice da centrare
Un test importante sarà rappresentato dagli Internazionali di tennis che si svolgeranno a Roma a settembre. In quel caso ci saranno soltanto posti a sedere con mascherina o distanziamento, entrate e uscite separate
Difficile replicare lo stesso schema per le partite di calcio, soprattutto nei settori più affollati come le curve. Su questo il Cts sta cominciando a lavorare nella consapevolezza che - se non risalirà il numero dei contagi - si dovranno consentire le partite a porte aperte (nella foto una partita dell'Aarhus, in Danimarca, con i tifosi collegati attraverso Zoom)
Come per cinema e teatri, anche per gli stadi appare necessario lo scaglionamento degli ingressi, il mantenimento della distanza nei vari settori, l’obbligo di rimanere seduti. Regole che più difficilmente si possono far rispettare durante una partita di calcio. Non è affatto certo dunque che la ripartenza del campionato coincida col ritorno del pubblico sugli spalti
La ripresa degli spettacoli nei teatri ha consentito ad alcuni artisti di tornare ad avere pubblico, ma per i concerti con migliaia di spettatori la strada è ancora lunga
La regola delle 200 persone al chiuso e mille all'aperto si può superare con la garanzia di un vero distanziamento, però rimane l’obiettivo di evitare gli assembramenti (nella foto il cinema all'aperto alla Triennale di Milano)