Nuova ordinanza regionale presentata dal presidente Luca Zaia: torna l'obbligo dell'isolamento fiduciario. Le Ulss dovranno segnalare a sindaco, prefetto e polizia chi viene sottoposto al provvedimento
Isolamento fiduciario obbligatorio per chi si è esposto al rischio di contagio da Covid-19 e una multa di 1.000 euro in caso di “evasione”, anche per chi dovesse risultare negativo al tampone. È quanto prevedere la nuova ordinanza regionale del Veneto, in vigore dal 6 luglio. In caso di rifiuto del ricovero di soggetti risultati positivi, l’azienda ospedaliera deve presentare denuncia d'ufficio alle forze dell’ordine. Le Ulss sono obbligate anche a comunicare a sindaco, prefetto e polizia i nomi dei soggetti obbligati a stare a casa, per facilitare eventuali controlli e misure cautelari.
Un minimo di 14 giorni di isolamento obbligatorio
L'obbligo d'isolamento fiduciario in Veneto è di 14 giorni in caso di contatto a rischio con un soggetto positivo al coronavirus; l'isolamento prosegue poi altri 14 giorni nel caso si risultasse positivi. In caso di ingresso o rientro da Paesi non esentati dalla quarantena, si impone l’ isolamento familiare. Per chi rientra dall'estero per motivi di lavoro è obbligatorio il tampone, gratuito, e un secondo a distanza di 5-7 giorni se il primo risulta negativo. Il datore di lavoro deve contattare l'Ulss e può far rientrare al lavoro il dipendente se risulta negativo. In caso di violazione, l’azienda dovrà pagare 1.000 euro per ciascun lavoratore.
Zaia: "La violazione diventi un reato"
Il governatore della regione Luca Zaia, illustrando l’ordinanza, ha chiesto che “a livello nazionale si possa portare al penale la violazione dell'isolamento fiduciario anche del negativo". Il governato ha detto di aspettarsi che sul ricovero coatto si provveda a trovare la modalità con un decreto, in maniera che i sanitari decidano se provvedere all'isolamento fiduciario in casa, e se il caso è grave, di fare in modo di evitare di disperdere il virus sul territorio". Ai microfoni di Sky TG24 , Zaia ha sottolineato come, visto il riscio di un ritorno del virus in autunno, il Veneto si stia prepararando con “artiglieria pesante”.
In Veneto contagi al minimo, nessuna vittima
Una preoccupazione che, per ora, sembra essere smentita dai fatti. Nella giornata del 5 luglio, infatti, in regione si è registrato un solo nuovo caso di positività al Coronavirus e nessuna vittima. I contagiati totali sono 19.327, il numero dei morti (tra ospedali e case di riposo) resta fermo a 2.024. Il numero dei pazienti nelle terapie intensive è 10. Gli attuali positivi sono 384.
Il caso dell'imprenditore di Vicenza
A far preoccupare Zaia è stata la recente vicenda del contagio di un imprenditore della provincia di Vicenza recatosi in Serbia, e di altri quattro dipendenti della sua azienda. L’uomo, positivo, aveva rifiutato il ricovero e ora ci sono 52 soggetti in isolamento (ci sarebbe anche un ulteriore tampone "da verificare"): erano stati in contatto con l’imprenditore durante una festa privata. Un fatto che ha innalzato l'indice di contagio della regione da 0,43% all'1,63%, cosa che aveva fatto infuriare il governatore. "La situazione è circoscritta”, ha commentato Zaia, “non contiamo altri positivi negli isolamenti, facciamo gli auguri di guarigione all'imprenditore, c'è un recupero, speriamo avvenga velocemente".