I vincitori del premio "Giornalismo a testa alta" dedicato a Mimmo Càndito

Cronaca

Nella sezione 'Opere' è stata premiata "L’epopea dei migranti centroamericani al tempo di Trump" di Simona Carnino, mentre in quella 'Progetti' ha prevalso "Il nuovo proletariato etiope del polo industriale di Mekelle" di Marco Benedettelli

Rendere merito e finanziare lavori giornalistici in grado di raccontare i tempi che stiamo vivendo con indipendenza e correttezza. È questa la missione del Premio "Giornalismo a testa alta", dedicato alla memoria del reporter e inviato di guerra Mimmo Càndito, scomparso il 3 marzo 2018. La prima edizione ha voluto premiare "L’epopea dei migranti centroamericani al tempo di Trump" di Simona Carnino nella sezione 'Opere', e "Da braccianti a operai per il mercato globale. Il nuovo proletariato etiope del polo industriale di Mekelle" di Marco Benedettelli nella sezione 'Progetti'.

Premio si è completamente autofinanziato

Per questa prima edizione, oltre alla sezione 'Opere', il Premio ha voluto aiutare concretamente, anche nella consapevolezza della crisi del settore, la realizzazione ex novo di un reportage giornalistico con la sezione 'Progetti'. Il concorso si è completamente autofinanziato attraverso un crowdfunding online, al quale hanno partecipato con solo colleghi e amici di Mimmo Càndito ma anche lettori ed estimatori che lo hanno apprezzato negli anni attraverso i reportage e i libri. La giuria che ha scelto i vincitori ha avuto tra i membri le giornaliste Marina Verna ed Emmanuela Banfo, e lo storico e docente Alessandro Triulzi.

I vincitori

Dei 30 candidati al Premio sono stati selezionati per la giuria dieci finalisti, cinque nella sezione 'Opere' e altrettanti in quella 'Progetti'. Nella prima ha vinto il reportage di Simona Carnino "per rigore, completezza e carica emotiva". Pubblicata su "Missioni Consolata", l’indagine, spiegano i promotori, "affronta le sfaccettature del fenomeno migratorio nel Centro America con rigore di analisi, completezza nella raccolta dei dati e diversificazione delle fonti". Tra i 'Progetti', invece, è stato premiato quello di Marco Benedettelli che verrà finanziato per approfondire un tema per lo più ignoto al grande pubblico ma di grande portata per il continente africano. Il reportage, infatti, racconterà "la crescita di una nuova classe operaia in un Paese (l'Etiopia n.d.r.) che esce da un ventennio di guerra con la confinante Eritrea e che mantiene affollati campi profughi, e una popolazione in fuga dall’economia contadina".

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