I due ragazzi di Castelnovo Sotto, portati in caserma dopo essere scappati da casa, hanno lamentato febbre e nausea e hanno raccontato di essere entrati in contatto con una persona positiva al virus. Era tutto falso. Secondo i carabinieri i ragazzi volevano solo prolungare il tempo da passare insieme
Sono scappati da casa e hanno violato il lockdown a marzo per passare un po’ di tempo insieme. Una volta trovati sono stati portati in caserma dai carabinieri e hanno finto di avere sintomi del Covid.19. Ora sono stati denunciati per procurato allarme e interruzione di pubblico ufficio. I protagonisti sono due 16ennei di Castelnovo Sotto, in provincia di Reggio Emilia.
La storia
Dopo la fuga d’amore, i due minorenni interrogati dai militari dell’Arma avevano lamentato febbre e nausea e avevano aggiunto di essere entrati in contatto a Cremona con una persona positiva al virus. Secondo i militari dell’Arma, i due minorenni erano avrebbero mentito nella speranza di riuscire a passare ancora un po’ di tempo insieme.
Il contagio non era vero
La storia inventata dai due 16enni era apparsa credibile in un primo momento - in considerazione del fatto che un 75enne positivo fuggito dall'ospedale di Crema era effettivamente scappato in treno, notizia circolata sui siti internet - tanto che per precauzione era scattato il protocollo sanitario, i due erano stati isolati in sala d'attesa e la caserma chiusa per 4 ore. Sottoposti al tampone, la messinscena è stata scoperta solo alcune ore dopo l'esito negativo. I due fidanzatini, secondo quanto accertato, si erano allontanati da casa per poi fare rientro il pomeriggio successivo: la madre del ragazzo aveva però allertato i carabinieri. Da qui i successivi accertamenti per capire l'accaduto, e la denuncia alla procura dei minorenni di Bologna.