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Scuola, per Maturità mancano poco meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione

Cronaca
©Ansa

L’allarme dell'Associazione nazionale presidi: “L'esame di Stato non è a rischio, ma è necessario intervenire con urgenza”. Si attende un’ordinanza del ministero dell’Istruzione che consentirà di provvedere alle nomine d’ufficio. Problemi - legati anche ai timori di contagi di coronavirus - soprattutto in Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Toscana

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La Maturità non è a rischio, ma bisogna intervenire al più presto (LO SPECIALE). È questa, in breve, la posizione di Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp). Quando mancano un paio di settimane all’esame di Stato, infatti, in alcune regioni la nomina dei presidenti delle commissioni appare problematica. In particolare, le defezioni sono tante in Lombardia, dove i timori di contagi di coronavirus da parte dei docenti sono ancora forti. Ma difficoltà si registrano anche in Emilia-Romagna, Veneto e Toscana. A denunciare la situazione, varie sigle sindacali del mondo della scuola (CORONAVIRUS: GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - GRAFICHE).

Associazione Presidi: “Necessario intervenire con urgenza”

"L'esame di Stato non è a rischio, anche se è necessario intervenire con urgenza visto che, secondo i dati in possesso del ministero dell’Istruzione, mancano a livello nazionale un po' meno del 10% delle nomine”, ha detto Giannelli. Nelle scorse ore, l'Associazione nazionale presidi ha tenuto una riunione in videoconferenza con il dicastero sulla imminente emanazione dell'Ordinanza ministeriale per assicurare il reperimento urgente dei presidenti delle commissioni d'esame conclusivo del secondo ciclo. “La situazione – ha aggiunto Giannelli – è molto diversificata a livello regionale e l'Ordinanza fornirà ai Direttori degli Uffici scolastici regionali lo strumento normativo per provvedere alle nomine d'ufficio". Sull'ipotesi di assegnare più commissioni allo stesso presidente, Giannelli ha chiesto che "non si ricorra a questa evenienza, che rischia di aggravare eccessivamente la funzione dei presidenti". Il ministero dell'Istruzione, dal canto suo, ha espresso l'esigenza di nominare i presidenti per garantire il diritto costituzionale dei candidati a essere esaminati da commissioni regolarmente costituite.

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Mancano poco meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione

Secondo i dati forniti dall'Anp, quindi, mancano a livello nazionale un po' meno del 10% delle nomine dei presidenti di Commissione. La situazione è molto diversificata a livello regionale: quelle con più difficoltà sono la Lombardia, l'Emilia-Romagna, il Veneto e la Toscana. I Direttori degli Uffici scolastici regionali aspettano l’Ordinanza del ministero per provvedere alle nomine d’ufficio. Ci dovrebbero anche essere delle deroghe: per esempio, potrebbe non essere necessario per i docenti il requisito di dieci anni di anzianità di ruolo. Come ultima possibilità, potranno essere assegnate più commissioni allo stesso presidente. Ma, come ribadito da Giannelli, Anp ha chiesto che non si arrivi a questo scenario: non si consentirebbe ai presidenti di presenziare a tutti i colloqui oppure si produrrebbe in un prolungamento delle operazioni d'esame. Il ministero dell'Istruzione, comunque, ha fatto sapere che i dati sulla partecipazione dei dirigenti scolastici del primo e del secondo ciclo sono del tutto in linea con quelli dello scorso anno.

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La situazione in Lombardia

Tra le regioni con più difficoltà c’è la Lombardia. Già nei giorni scorsi, alcuni uffici scolastici regionali hanno fatto una seconda chiamata ai commissari esterni e un appello al senso di responsabilità, quindi nei prossimi giorni dovranno agire d'ufficio per trovare i presidenti di Commissione ancora mancanti all'appello. Una nota del ministero riguardo ai commissari interni degli esami di Stato, inoltre, ha chiarito che il docente che dovesse avere una patologia che lo espone a rischio contagio potrebbe fare - presentando certificazione medica - gli esami in videoconferenza. Anche i candidati che si trovano in luoghi di cura oppure ospedali, detenuti o comunque impossibilitati a lasciare il proprio domicilio nel periodo dell'esame, possono fare richiesta al dirigente scolastico o al presidente della commissione d'esame - con la necessaria documentazione – per fare tutto in videoconferenza.

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