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Brusaferro: il 90% non è venuto a contatto col virus, l'immunità di gregge è lontana

Cronaca

“Per avere l'immunità di gregge bisognerebbe avere circa l'80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano”, dice l’Istituto superiore di Sanità, che invita alla cautela

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IL LIVEBLOG DEL 18 APRILE

Per il tredicesimo giorno consecutivo cala il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva. Sono meno di 3mila, secondo i dati aggiornati al 16 aprile (IL BOLLETTINO). Negli ultimi 15 giorni, inoltre il numero dei guariti è più che raddoppiato. Dai 16.847 del 1 di aprile siamo arrivati a oltre 40mila. Non solo: nelle ultime 24 ore - con 61mila tamponi effettuati che è il numero più alto dall'inizio dell'emergenza - sono usciti dagli ospedali ben 750 ricoverati, un numero mai registrato finora. Ma non basta. Non ancora. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE GRAFICHE).

Invito alla cautela

A spiegarlo è il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro che, a proposito di allentare il più possibile il lockdown, invita alla cautela. “In generale  -  spiega - il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus. Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l'immunità di gregge bisognerebbe avere circa l'80% di persone venute a contatto col virus e dunque siamo molto lontani dal target, non c'è un golden standard". Ci sono province, come quella di Bergamo, dove la percentuale di chi non è entrato in contatto col virus scende all'80%, ma altre dove sale ben oltre il 95%. Ecco perché “dobbiamo "dobbiamo essere estremamente attenti e molto cauti nelle misure che prendiamo" per riaprire il paese, è il monito che arriva dalla scienza, e "per evitare la ripartenza della curva, i cui effetti li abbiamo visti tutti".

Il 90% delle persone non è entrato in contatto col Coronavirus

Brusaferro parla poi di “tre italie”: il Sud e le isole, "dove la circolazione è molto contenuta", il Centro, "dove la circolazione intermedia è presente e richiede per questo molta attenzione", e poi il nord "dove la circolazione è molto elevata" e dove il calo dei contagi, che c'è, deve per forza tener conto "della quantità dei casi".