Coronavirus Italia, bollettino protezione civile: 20.465 vittime, 566 più di ieri

Cronaca

Cala il numero delle persone in terapia intensiva, cresce quello dei guariti ma anche quello dei decessi. I contagiati attuali sono 103.616. Nelle ultime 24 ore sono 1.224 i guariti, per un totale di 35.435.  Diminuiscono i tamponi eseguiti

In Italia le persone complessivamente risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 159.516 (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE ATTIVITÀ CHE APRONO IL 14 APRILE - I DATI AGGIORNATI: GRAFICHE). Di questi, 103.616 sono i contagiati attuali. Le persone guarite nelle ultime 24 ore sono 1.224, per un totale di 35.435. Il totale delle vittime è di 20.465, 566 in più rispetto a ieri. Sono 3.260 i pazienti nei reparti di terapia intensiva, 83 in meno rispetto a ieri: il dato è in calo per il decimo giorno consecutivo. Dei pazienti attualmente positivi, 28.023 sono poi ricoverati con sintomi - 176 in più rispetto a ieri - e 72.333 sono in isolamento domiciliare, il 70% del totale. Diminuiscono anche i tamponi eseguiti: nella giornata di oggi sono 36.717 in più, per un totale di 1.046.910. Ieri erano 46.720. Sono questi i dati del bollettino quotidiano della Protezione Civile sulla diffusione del contagio (LOCKDOWN ESTESO FINO AL 3 MAGGIO - UN MESE DI LOCKDOWN: LE GRAFICHE - I NUMERI DELL'ITALIA). 

I dati regione per regione

Dai dati della Protezione civile emerge che i pazienti attualmente positivi sono:

31.935 in Lombardia
13.818 in Emilia-Romagna
12.765 in Piemonte
10.766 in Veneto
6.257 in Toscana
3.365 in Liguria
3.080 nelle Marche
3.920 nel Lazio
3.062 in Campania
2.080 a Trento
2.512 in Puglia
1.307 in Friuli Venezia Giulia
2.050 in Sicilia
1.778 in Abruzzo
1.537 nella provincia di Bolzano
625 in Umbria
914 in Sardegna
791 in Calabria
582 in Valle d'Aosta
270 in Basilicata
202 in Molise

Le vittime

Quanto alle vittime, se ne registrano:

10.901 in Lombardia
2.615 in Emilia-Romagna
1.826 in Piemonte
882 in Veneto
518 in Toscana
760 in Liguria
713 nelle Marche
284 nel Lazio
248 in Campania
300 nella provincia di Trento
267 in Puglia
202 in Friuli Venezia Giulia
171 in Sicilia
224 in Abruzzo
212 nella provincia di Bolzano
52 in Umbria
75 in Sardegna
67 in Calabria
115 in Valle d'Aosta
18 in Basilicata
15 in Molise

Borrelli: "Riaperture? Ogni ipotesi è prematura"

"Al momento qualsiasi ipotesi è prematura". Così il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ha risposto a una domanda sulla possibile riapertura di alcune filiere produttive nelle prossime settimane. "La task force è al lavoro su un report - ha detto -, poi una valutazione sarà fatta dal decisore politico".

Rezza (Cts): "Ancora in fase 1, morti per contagi pregressi"

"Siamo ancora in fase uno, non c'è dubbio. Segnali positivi ci sono ma il numero dei morti è ancora elevato perché è da attribuire a contagi precedenti. I numeri diminuiscono lentamente perché si riferiscono ai contagi". È la precisazione di Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico nella conferenza stampa. "Il tempo che passa tra il momento del contagio e il momento della notifica dei dati, cioè oggi, può essere anche di 20 giorni, per cui se si legge che 'oggi ci sono 300 nuovi contagi', sono in realtà nuovi casi, quindi che hanno acquisito le infezioni 20 giorni fa", ha aggiunto Rezza. E ha concluso: "Quello che si vede oggi è qualcosa che in termini di contagi è attribuibile a giorni fa, questo è importante per capire bene il senso dei dati".

"Il calo dei morti sarà l'ultimo effetto delle misure"

"Quando potremo vedere gli effetti delle misure di contenimento anche sui decessi? Credo sia l'ultimo indicatore a diminuire perché il tempo che intercorre tra contagi e decessi è il più lungo, purtroppo è l'ultimo degli indicatori che vedremo deflettere - ha spiegato Rezza - Sicuramente c'è stata una diminuzione, ma prima vedremo diminuire i casi e poi i decessi. Ecco perché dobbiamo consolidare i dati e resistere".

"Non darei ok a ripresa calcio"

"Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d'accordo. Poi sarà la politica a decidere", ha aggiunto Rezza rispondendo a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio.

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