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Coronavirus, da Ferrero a Perugina: le aziende che donano uova di Pasqua in beneficenza

Cronaca
Foto Getty

Sono numerose le iniziative di solidarietà per questa festività segnata dall'emergenza. In tutta Italia donazioni vengono destinate a chi è in prima linea nella lotta al virus e a chi ha più bisogno, da ospedali alla Protezione civile, fino alle associazioni benefiche

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Da Perugina a Lindt, da Ferrero a Dolfin, le aziende dell’industria dolciaria si mobilitano per donare uova di Pasqua, in una festività segnata dall’emergenza coronavirus  (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LA SITUAZIONE IN ITALIA IN GRAFICI E MAPPE). Sono numerose le iniziative che le aziende hanno messo in campo per far sì che le famiglie non rinuncino alle tradizioni. A volte donando, oltre alle uova, anche beni alimentari essenziali per chi si trova in difficoltà. Ecco le principali iniziative.

Perugina, donazioni al Banco Alimentare

Perugina ha deciso di donare oltre 90mila uova di Pasqua al Banco Alimentare destinate alle famiglie in difficoltà, a cui Nestlé sta già inviando anche tutti i beni essenziali alimentari presenti tra i propri prodotti. "Siamo vicini agli italiani. – ha detto Bruno Emmenegger, Business Executive Manager Divisione Dolciari di Nestlé Italiana - L'isolamento da Covid-19 sta generando distanza e, per tante persone, purtroppo, povertà”. “Siamo grati a Nestlé Perugina”, commenta Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. “L'emergenza che stiamo vivendo rende ancora più pressante e urgente lo sforzo non solo di cercare di rispondere al bisogno quotidiano ma anche, come nei prossimi giorni ‘di festa’, di poter condividere un piccolo ma significativo segno di gioia e di normalità".

Uova in dono alla Protezione civile da Ferrero e Caffarel

In Piemonte Ferrero e Caffarel hanno donato la loro produzione stagionale a chi è in prima linea nella lotta al coronavirus. Dallo stabilimento Ferrero di Alba, in particolare, sono partiti 180 quintali di destinati ai volontari della Protezione civile e al personale sanitario e parasanitario degli ospedali di tutto il Piemonte. Caffarel ha invece consegnato alla Protezione civile oltre 9mila chili di uova di cioccolata e colombe per il personale e gli anziani delle case di riposo della regione.

11mila uova da Dolfin alla Protezione civile

L’azienda siciliana Dolfin ha donato 11mila uova di Pasqua, partite dalla Sicilia con destinazione i centri raccolta della Protezione Civile Italiana. L’azienda dedica la donazione a medici, infermieri e a tutto il personale sanitario impegnati in corsie, terapie intensive e ospedali assistendo pazienti di tutte le età costretti al ricovero ma anche a tutte quelle piccole e grandi comunità individuate dalla rete della Protezione Civile - nuclei disagiati, case famiglia, ricoveri per anziani e disabili. Le donazioni sono destinate ai centri raccolta della Protezione Civile Italiana. Un altro carico di uova di cioccolato Dolfin come dono di Pasqua è invece dedicato all'Oasi di Troina e alle centinaia di persone - bambini e adulti disabili, medici militari, personale sanitario - del polo sanitario in provincia di Enna duramente colpito dall'epidemia.

Lindt dona 20mila uova agli ospedali lombardi

In Lombardia Lindt Italia ha deciso di donare 20mila uova di cioccolato ad alcune strutture ospedaliere: ospedale Niguarda (Milano), Istituto clinico Sant'Ambrogio (Milano), ospedale di Cremona, ospedale civile di Brescia, ospedale di Chiari, ospedale di Desenzano e ospedale di Bergamo. L'intento, come si legge in una nota, è sostenere "chi è in prima linea durante l'attuale emergenza sanitaria, con l'augurio di portare sollievo e un po' di dolcezza in questo momento molto difficile". Inoltre i dipendenti dell'azienda hanno fatto una donazione a favore della Croce Rossa Italiana, e la somma raccolta è stata poi triplicata da Lindt.

Associazione Fornai Milano e Assopanificatori: “Colombe e uova negli ospedali”

Alle diverse iniziative si aggiunge anche quella dell'Associazione Fornai Milano e Fiesa Assopanificatori: “Porterempo in dono colombe, uova e prodotti della tradizione negli ospedali”, hanno annunciato. All’iniziativa, spiegano, hanno già garantito la partecipazione oltre ai panificatori della Lombardia, quelli del Piemonte, della Val d’Aosta, della Liguria, del Veneto, dell’Emilia-Romagna, della Toscana, dell’Abruzzo, del Molise, della Puglia, del Lazio, della Campania, delle Marche, della Calabria, della Sicilia. Contribuiscono all’iniziativa anche Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients, e Assitol, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia.

I bambini di Codogno ricevono un uovo di Pasqua ciascuno

Una dolce sorpresa è stata riservata poi ai bambini di Codogno, la città del primo focolaio in Italia del virus, e prima ad attuare una zona rossa, che hanno ricevuto un uovo di Pasqua per ciascuno. Al 43esimo giorno di quarantena, i più piccoli costretti a stare in casa senza poter vedere i loro amici e compagni di classe hanno ricevuto il dono, arrivato da Conad, dalla pasticceria “Santi” e dal Gruppo Due che insieme hanno donato 1.372 uova di cioccolato al Comune di Codogno.

Icam dona 15mila uova a ospedali

Icam, produttore di cioccolato del Lecchese, ha deciso di regalare 15mila uova di Pasqua a strutture ospedaliere, case d'accoglienza e ad alcune squadre di calcio di serie A con cui collabora perché si incarichino loro della distribuzione a strutture che supportano le famiglie in difficoltà a livello locale. Le squadre coinvolte sono Roma, C Sampdoria, Fiorentina, Genoa e Torino, mentre sono una ventina gli ospedali di tutta Italia coinvolti, incluso lo Spallanzani, e l'ospedale Maggiore di Lecco a cui l'azienda ha anche fatto una donazione in denaro e in dispositivi di sicurezza.

Le donazioni in Emilia-Romagna

Donazioni anche in Emilia-Romagna: uova di cioccolato e colombe saranno destinate alle strutture sanitarie della regione per ringraziare il personale impegnato nell'emergenza Covid-19. Al Policlinico Sant'Orsola di Bologna Cefa, onlus che aiuta le comunità più povere a raggiungere l'autosufficienza alimentare e il rispetto dei diritti fondamentali, ha donato, grazie al contributo di centinaia di cittadini, 906 colombe e uova. Altre 200 saranno regalate all'ospedale di Treviglio, a Bergamo. Donazione pasquale anche all'ospedale di Forlì dove 61 uova di cioccolato sono state consegnati a medici e infermieri da Elfi, società di elettroforniture.

Sindaco del Salernitano rinuncia all'indennità per donare uova ai bimbi del suo paese

Non mancano nemmeno le iniziative individuali, come quella del sindaco di Caggiano, piccolo centro del Salernitano dichiarato zona rossa dallo scorso 15 marzo, che rinuncia alla propria indennità per acquistare 300 uova di Pasqua da donare a tutti i bimbi del paese. Le uova nelle prossime ore saranno consegnate direttamente ai bimbi nelle loro case.

1600 uova dalla Calabria a Bergamo

Altre 1600 uova sono il regalo che una pasticceria di Soriano Calabro, la società dolciaria Alessandria, invierà al Comune di Bergamo che poi provvederà a donarle alle famiglie più bisognose della città. I volontari del Comune le distribuiranno tra le famiglie affidatarie dell'ambito di Bergamo, le strutture di accoglienza per mamme, bambini e adolescenti, i progetti di housing sociale, al carcere, al Banco Alimentare (che già consegna la spesa alle famiglie in difficoltà della città) e ad altri ancora.