Dopo i primi casi di strutture costrette all'isolamento in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagana, l'allarme si è diffuso anche in Piemonte e nel Lazio. I sindacati: "Il contagio si sta allargando a tutto il territorio. Le norme di protezione sono arrivate in ritardo"
Cresce ogni giorno il numero delle case di riposo che in Italia, a causa dell’emergenza coronavirus, devono isolarsi o chiudere. Il fenomeno interessa tutto il Paese, da Nord a Sud (GLI AGGIORNAMENTI). "Le situazioni più gravi all'inizio le riscontravamo nelle strutture situate nelle zone focolaio in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto - dice Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi-Cgil - ma ora il contagio si sta allargando a tutto il territorio, anche perché le case di riposo non sono considerati ospedali e le norme di protezione sono arrivate in ritardo". "Ci sono alcune strutture dove le infermiere e gli assistenti faticano a trovare le mascherine - continua - E poi la maggioranza degli anziani ricoverati soffrono di più patologie, per cui quando entra il contagio il dramma diventa clamoroso" (LA SITUAZIONE IN ITALIA: MAPPA - PERCHÈ I DATI POTREBBERO ESSERE PARZIALI - LO SPECIALE).
I numeri delle case di riposo in Italia
Secondo alcuni calcoli dei sindacati, gli ospiti delle case di riposo sono circa 300-500 mila in tutto il Paese, considerando soltanto quelli delle strutture pubbliche e convenzionate, quasi 70mila solo in Lombardia. C’è poi tutto il mondo delle case famiglia private. Per il 27 marzo, intanto, sono attesi i dati dell'Istituto superiore di sanità a livello nazionale sulle vittime nelle residenze sanitarie assistite.
I contagi, dalla Lombardia al Lazio
L'allarme, nelle ultime ore, riguarda il Lazio, dove l'Unità di Crisi della Regione ha disposto un serie di controlli a tappeto: a Nerola è stata istituita una zona rossa dopo che diversi pazienti e operatori di una struttura privata sono risultati contagiati. Molti anziani positivi al virus sono stati rintracciati anche in alcune case di riposo di Fiuggi, Rieti, Frosinone e Veroli con conseguenti isolamenti delle strutture. Ma segnalazioni di casi arrivano anche dalla zona di Torinio, nello specifico da da Borgaro Torinese. La gravità del contagio tra la popolazione anziana è tale che anche il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute è intervenuto più volte nelle ultime settimane , citando tra le più colpite la casa di riposo Mombretto di Mediglia (Milano) con 44 decessi, pari a un terzo degli ospiti, la casa di riposo 'Fondazione Cecilia Caccia' di Gandino (Bergamo) con 40 malati su 150 ospiti, tutti considerati potenzialmente contagiati, la Rsa di Perledo (Lecco), con un focolaio con 32 persone positive tra ospiti e operatori.
L'aiuto delle associazioni di volontariato
Le associazioni di volontariato per la terza età, intanto, sono scese in campo per aiutare. Il presidente dell'Auser nazionale, Enzo Costa, ha spiegato: "Abbiamo creato una pagina, in costante aggiornamento, che raccoglie tutte le iniziative di aiuto alla persona che i volontari Auser stanno portando avanti nelle diverse regioni: servizi di telecompagnia e ascolto, segretariato sociale, consegna della spesa e dei medicinali e in alcuni casi trasporto per le persone dializzate e che necessitano di cure salvavita".